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Un cardiologo visita Gesù di Franco Serafini, 14ª e ultima parte

Cardiologo visita Gesù

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni sul libro: “Un cardiologo visita Gesù” di venerdì 23 settembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 9, 18-22)

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Un cardiologo visita Gesù di Franco Serafini, 14ª e ultima parte

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 Eccoci giunti a venerdì 23 settembre 2022.

Oggi festeggiamo con grande gioia, riconoscenza e amore san Pio da Pietrelcina. Non ha bisogno di presentazioni: affidiamoci tanto a questo grandissimo santo e chiediamogli di cuore la sua benedizione e la sua protezione.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo nono del Vangelo di san Luca, versetti 18-22.

Ci stiamo avviando verso la fine della lettura delle parti che ho scelto di leggervi e commentare tratte dal libro del dott. Serafini, Un cardiologo visita Gesù. Oggi vedremo il gruppo sanguigno AB.

Ricordo anche che  comincia oggi la pratica dei Quindici Venerdì dedicati al Sacro Cuore di Gesù, scritta da don Tomaselli. Oggi è il primo venerdì e si riparano i sacrilegi eucaristici: non poteva essere giorno migliore per avviarci alla conclusione della nostra lunga riflessione sui miracoli eucaristici.

Scrive il dott. Serafini a pag. 138:

Tutte le volte che si è ricercato il gruppo sanguigno ABO in un tessuto scaturito da un miracolo eucaristico, cioè a Lanciano e a Tixtla, si è sempre verificato trattarsi di gruppo AB. Così pure risulta di gruppo AB il sangue che macchia i tre più noti e studiati teli della Passione: la Sindone di Torino, il Sudario di Oviedo e la Tunica di Argenteuil. Lo stesso gruppo, peraltro il più raro! Come vedremo, si tratta di un dato semplicemente clamoroso e che depone fortemente per la veridicità reciproca di questi fatti.

… facciamo ora un salto e la prima constatazione che il dottore fa a pag. 153 è che nelle vene di Gesù scorreva un vero sangue di un vero gruppo sanguigno, quindi non è un gruppo sanguigno ‘marziano’. È un gruppo sanguigno presente in persone prima di Lui e dopo di Lui: ancora oggi ci sono persone che sono di gruppo AB.

Dei quattro gruppi ABO, il gruppo AB è indubitabilmente il più raro; lo è intrinsecamente, nel rispetto delle leggi dell’ereditarietà di Mendel. Infatti non si trasmette in quanto tale, come fanno, sia pure in maniera dominante (A e B) o recessiva (0), gli altri tre: il portatore trasmetterà ai propri figli alternativamente un allele A o un allele B; l’allele “AB” non esiste. Il gruppo AB, per esistere, dipende dalla pre-esistenza di altri due gruppi: A e B ovviamente. Quindi non diventerà mai il gruppo più frequente: sarà un po’ più presente solo nelle popolazioni in cui A e B sono relativamente ben rappresentati, a scapito di 0. Nel mondo reale queste condizioni ideali le ritroviamo tra gli Ainu giapponesi o in qualche altro distretto dell’Asia centrale o orientale, dove la prevalenza massima di AB può attestarsi fino al 20%, non oltre. Rispetto alla popolazione mondiale, si stima che attualmente sia AB non più del 5% circa di tutti gli uomini viventi.

Quindi iscritta nel gruppo AB è la cifra della rarità, della preziosità… se c’è un gruppo sanguigno aristocratico, in un certo senso, è proprio questo! Ben si adatta al Sangue più prezioso e regale della storia dell’umanità.

La rarità del gruppo AB, lo vedremo meglio tra poco, amplifica a dismisura il dato statistico dell’improbabilità del falso dei miracoli eucaristici e delle sacre reliquie, tutti contemporaneamente di gruppo AB, perfino se provenienti da epoche in cui la nozione di gruppo sanguigno era di là da venire.

Questo è dunque un gruppo sanguigno ‘aristocratico’, ‘regale’ per la sua preziosità!

Il gruppo AB nella storia dell’umanità, in un certo senso è comunque il più completo, cioè comprende tutti gli altri e li “ricapitola”. In AB è presente anche il gruppo 0, con il suo antigene H, che costituisce la base a cui basta aggiungere uno zucchero e ottenere il gruppo A o B, come si è detto.

Nel gruppo AB, con una certa libertà, è evidente, possiamo leggere un segno, una metafora dell’Uomo Nuovo, di «colui che è il perfetto compimento di tutte le cose» (Ef 1,23), il nuovo Adamo, il punto di partenza e di arrivo: «Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui» (Col 1,16). Nel II secolo sant’Ireneo affermava: «Cristo ha ricapitolato in se stesso tutto il sangue effuso da tutti i giusti e da tutti i profeti che sono esistiti dagli inizi» . In questa prospettiva, il Sangue di Gesù è appropriato che sia di gruppo AB! Riecheggia qui la teologia della Ricapitolazione di Cristo, secondo la dottrina del beato Giovanni Duns Scoto. Il fine teologo, Dottor Subtilis, francescano scozzese del XIII secolo, sosteneva che la Seconda Persona della Trinità si sarebbe incarnata anche se Adamo non avesse peccato, al fine di “ricapitolare” a sé tutto il creato. Come conseguenza del peccato originale, la ricapitolazione del Cristo sarebbe diventata così anche redentrice.

Il gruppo AB è l’unico in cui le due componenti paterna e materna sono per definizione diverse tra loro ed escludentesi a vicenda. Se l’allele A è ereditato dal padre, quello B lo sarà dalla madre, o viceversa, senza altre possibilità. Per gli altri gruppi sanguigni non è altrettanto possibile distinguere chiaramente l’apporto paterno da quello materno: infatti è sempre possibile la presenza di un allele 0 recessivo nei genitori A ο B e quindi nel figlio. Il figlio di gruppo 0 eredita, con certezza, due alleli 0, ma indistinguibili per origine paterna o materna.

Possiamo leggere allora, nella filigrana della realtà biologica, l’immagine della doppia eredità patema e materna, distinte, del- l’unico nato di donna per opera dello Spirito Santo. Nel gruppo sanguigno dell’uomo Gesù di Nazaret, con un allele paterno e uno materno differenti, è come rappresentata la sua doppia natura, umana e divina, nell’unità della persona. In realtà, in termini strettamente biologici, il gruppo sanguigno AB parla della natura umana del Salvatore, ricordandoci che non può non avere avuto, oltre alla Santissima Madre, anche un Padre.

Ovviamente non sta parlando di san Giuseppe… sta parlando di Dio Padre: il gruppo sanguigno di Gesù ci dice che veramente Dio Padre è il Padre di Gesù! Quando Gesù chiama ‘Abbà, Padre!’, persino il suo sangue dice la paternità…

Ragioniamo bene: se il gruppo AB è l’unico in cui le due componenti, materna e paterna, per definizione sono diverse tra loro e sono escludentesi a vicenda, – il gruppo sanguigno di Gesù ci dice che c’è stato un Padre (A o B) e c’è stata una madre (A o B) – l’Incarnazione rispetta, per quanto possibile, la legge di natura, quindi, anche se  il concepimento di Gesù non avviene come è avvenuto per ciascuno di noi, ma per opera dello Spirito Santo,  ciò non toglie che nel suo Sangue è presente questa particolarità che è presente in tante altre persone con lo stesso gruppo sanguigno AB.

Ovviamente Dio Padre, ovviamente lo Spirito Santo è ‘purissimo spirito’, quindi non possiamo dire che in Dio Padre c’è il sangue…, però c’è il rispetto di questa legge di natura. In che modo? Questo è un mistero che a noi non è dato di comprendere fino in fondo.

Tuttavia è interessante pensare che, se nel gruppo sanguigno di Gesù AB sono presenti l’allele A e l’allele B, quando noi riceviamo la Santissima Eucarestia, dove sono presenti Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù, in quel Sangue sono presenti, di necessità, la Madre e il Padre di Gesù: in quel gruppo sanguigno ci sono anche Loro, perché Gesù non è nato dal nulla. Questo gruppo sanguigno ci sta dicendo:” Ha avuto una Madre e ha avuto un Padre, un vero Padre!”. Pensate alla missione bellissima di san Giuseppe: ricevere e accogliere il Figlio che non era suo figlio naturale e ciononostante accoglierlo, curarlo amarlo, custodirlo come il dono più prezioso.

Se avessimo il gruppo sanguigno di san Giuseppe, scientificamente potremmo affermare quello che affermiamo per fede: san Giuseppe, di sicuro, non è stato il padre biologico di Gesù. Tuttavia non conosciamo nė il gruppo sanguigno di Giuseppe né quello di Maria, quindi possiamo fare questi ragionamenti solo partendo dal gruppo sanguigno di Gesù.

Qui ci affacciamo su di un mistero, quello dell’Incarnazione, ineffabile e insondabile da un punto di vista scientifico. Gesù non nasce per partenogenesi, cioè non è un clone di Sua Madre (altrimenti, a parte tutte le considerazioni teologiche, sarebbe stato una femmina…), e per l’Incarnazione è necessario anche un gamete maschile…

questo prevede la legge di natura: perché il concepimento fosse possibile, era necessario un gamete maschile… vedete lo Spirito Santo che opera meravigliosa ha fatto nel rispetto della legge di natura voluta da Dio.

Un gamete non prodotto da nessun uomo, e tuttavia un gamete umano assolutamente normale affinché il Salvatore fosse vero uomo…

quindi, questo gamete non è stato prodotto da alcun uomo, tuttavia doveva essere un gamete umano assolutamente normale, altrimenti verrebbe scardinata la natura umana di Gesù, Gesù non sarebbe veramente uomo, perché, per essere uomo nel concepimento c’è stato bisogno di un gamete maschile. Poi, a noi non è dato sapere come tutto questo sia avvenuto, perché si tratta del mistero dell’Incarnazione.

Il Sangue di Gesù, da un punto di vista trasfusionale, non è quello che ci saremmo aspettato: la generosità, il dono offerto a tutti, senza riserve, appartengono al gruppo 0, il “donatore universale”, meglio ancora se Rh negativo.

Ad esempio, io, che sono 0 negativo, senza sapere di che gruppo sia tizio o caio, posso domargli il mio sangue che non gli farà mai male.

 Il gruppo AB è invece l’accettore universale che può donare solo ad altri AB.

Il gruppo di Gesù non è il gruppo del ‘donatore universale’, ma dell’accettatore universale e noi diremmo che qualcosa che non va, pensando che il gruppo sanguigno di Gesù dovrebbe essere 0 negativo e non un gruppo ‘egoistico’ che può prendere da tutti, ma dare solo a uno…

Proviamo allora ad allargare la metafora, mantenendo il linguaggio delle trasfusioni: con il Sangue di Cristo siamo liberati dal peccato (Ap 1,5) e dalla morte; nell’Apocalisse la moltitudine dei salvati indossa vesti candide perché lavate nel sangue dell’Agnello (Ap 7,14). Un Sangue inteso come infinito solvente in cui possa immergersi e venire purificato il sangue di ciascun uomo, a qualunque gruppo sanguigno appartenga, non può che essere il sangue “ricevente universale” di gruppo AB. Un sangue che accoglie, senza reagire, senza agglutinarsi, il nostro sangue che, disciolto nel Suo, può elevarsi alla Sua infinita Preziosità.

Nel gruppo sanguigno che può accogliere altri sangui possiamo leggere anche un richiamo al sangue versato dei martiri, pure prezioso, che contribuisce a completare la Passione consumata sul Golgota. 

Bellissima questa intuizione: “Un sangue che accoglie, senza reagire, senza agglutinarsi, il nostro sangue…”. Con il suo gruppo sanguigno Gesù ci dice: “Qualunque sia il tuo sangue, cioè qualunque sia la tua vita, vieni a me!”. “ Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò”… Vieni a Me, perché la vita che mi scorre nelle vene ti accoglie sempre, non reagisce, non diventa ‘un grumo’: il nostro sangue può sciogliersi liberamente nel suo Sangue. Veramente Gesù ci accoglie persino umanamente … noi possiamo riversarci in Gesù! 

E siamo alla conclusione:

… quello che ancora non capisco è l’atteggiamento eccessivamente prudente e remissivo delle autorità religiose: il dato della concordanza del gruppo sanguigno è una “bomba” statistica che la Chiesa cattolica potrebbe impiegare con più convinzione nella battaglia dell’apologetica. Chissà se anche il lettore proverà, a questo punto, come me che scrivo, una imbarazzante dissonanza cognitiva: se l’autenticità di questi tessuti, grazie alla concordanza del gruppo sanguigno, è provata al 99,99996875%, perché nessuno ne parla? Le analisi di questi tessuti medioevali sono degli anni settanta e ottanta del secolo scorso. Noi siamo la seconda generazione, nell’intera storia della cristianità, che si confronta con questo dato inedito e potente. E se mettessimo da timidezza dei nostri padri?

Ecco, dott. Serafini, noi abbiamo messo da parte la timidezza, abbiamo voluto affrontare questi temi così belli e così scottanti e luminosi che co hanno aperto la mente e ci hanno dato uno sguardo completamente nuovo e spero tanto che, al termine di questa lettura, la nostra fede nella Eucarestia cambierà completamente. La mia di sicuro…

Come vi ho promesso, vi dirò il titolo del prossimo ciclo di catechesi:

“Le passiflore eucaristiche”: vedremo se indovinate che cosa sono le ‘passiflore eucaristiche’, che cosa sono oppure chi sono… vedremo se indovinerete…

Sono sicuro che questo ciclo vi piacerà tantissimo: affronteremo un tema che, mi sembra per quanto ho potuto verificare, fino ad oggi nessuno ha affrontato con questo taglio e con questa ricerca.

Con questo ciclo di catechesi porteremo alla luce degli aspetti e delle realtà che sono scritti un po’ qui e un po’ là, mai però insieme: noi li affronteremo tutti insieme per mostrare qual è il messaggio che ci viene dal Cielo. In alcuni di questi casi di ‘passiflore eucaristiche’ purtroppo ho trovato la noncuranza, il seppellimento ed è stato difficile condurre la ricerca anche perché si è sottolineato tutt’altro e ancora adesso si continua a sottolineare tutt’altro e non si tocca minimamente l’argomento che vi mostrerò.

Anche le altre sottolineature sono belle, giuste e vere, non sono false, ma io credo che non siano il ‘cuore’ della questione. A volte co concentriamo su cose che al momento interessano a scapito, però, del nucleo, del ‘nervo’ che tiene in piedi tutto… Sapete che sono eucaristico-centrico: sono convinto che tutto quello che riguarda la vita cristiana parta da lì ed è per questo che da giugno sto parlando solo di Eucarestia: sto realizzando il sogno della mia vita, quello di poter parlare fino dove e quanto mi sarà possibile della Eucarestia.

Domani allora inizieremo il ciclo sulle ‘passiflore eucaristiche’.

 Vi ho già parlato del fiore della passiflora: se voi lo guardate per come la natura lo ha costruito, ricorda gli strumenti della Passione di Gesù… ecco perché si chiama così…se guardate il fiore aperto, potrete rinvenire gli strumenti della Passione di Gesù. Vedremo…

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

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