Scroll Top

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe, parte 13

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe” di giovedì 13 ottobre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 11, 47-54)

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 13 ottobre 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo undicesimo del Vangelo di san Luca, versetti 47-54.

Io non potrò soffermarmi su questo Vangelo perché dovrei dedicargli tutta la meditazione, ma lo affido alla vostra meditazione: chiediamo alla Vergine Maria la grazia di saper fare sempre un esame di coscienza molto sincero.

Oggi, 13 ottobre, è una data molto importante: 

  • ricorre la Memoria della Beata Alexandrina Maria da Costa che ricordiamo affidandoci a lei; 
  • poi oggi ricorre anche la richiesta fatta dalla Beata Vergine Maria a Fontanelle di Montichiari, sotto il titolo di ‘Maria Rosa Mistica’, dove ora c’è un Santuario diocesano, detto ‘la piccola Lourdes’ e dove io invito tutti ad andare a pregare e anche a passeggiare nella piscina; lì, appunto, per il 13 ottobre la Vergine chiese di pregare per l’Unione mondiale della Santa Comunione Riparatrice (cercate informazioni su internet, perché io non posso soffermarmi) e allora oggi riceviamo la Santa Comunione e recitiamo il nostro Salterio con questa intenzione per riparare tutti i sacrilegi, le offese, le indifferenza, le mancanze di amore verso Gesù Eucarestia; 
  • oggi è poi anche la ‘giornata Mariana’ perché il 13 di ogni mese, soprattutto di maggio e ottobre, la Vergine Maria, Rosa Mistica, chiese che fosse vissuta come giornata mariana affinché non una vocazione venga tradita. Maria Rosa Mistica appare proprio per chiedere di pregare per le vocazioni, e in modo particolare per le vocazioni sacerdotali, affinché non vengano tradite e chi sta vacillando abbia la grazia di poter tornare all’amore iniziale… andate a leggere del significato preciso che hanno le tre rose che Maria Rosa Mistica porta sul petto in questa apparizione:
  • poi oggi a mezzogiorno ricordiamo la Supplica alla Madonna di Fatima, perché oggi ricorre anche la .data dell’ultima apparizione della Vergine Maria a Fatima;
  • e da ultimo, oggi io devo ringraziare tanto la Vergine Maria perché, esattamente il 13 ottobre 2015 iniziammo a usare il canale YouTube collegato al sito veritatemincaritate per postare gli audio delle meditazioni: oggi è dunque d’obbligo una preghiera speciale per tutti coloro che si dedicano a questo lavoro su YouTube, con tanto impegno e tanta fatica.

Detto questo, proseguiamo la nostra meditazione sul testo del beato Alano; siamo al capitolo ventesimo e, come vi ho anticipato ieri, sono sicuro che vi piacerà molto.

Questa è la domanda:

Si deve portare il Salterio?

Si domanda: è conveniente portare in giro con sé alla cintura, o in mano, o in altro modo la Corona del Rosario? Dico: ciò conviene e giova, per la labilità della memoria umana, per un esercizio più pronto a disposizione, per il buon esempio, cosa che è domandata a tutti nell’Antico e nel Nuovo Testamento.

Avere con sé la Corona del Rosario è qualcosa che ‘conviene e giova’. Come è bello, quando si cammina per strada, vedere qualcuno, soprattutto se sacerdote, che cammina con la Corona del Rosario in mano! È un grande esempio, un richiamo alla preghiera, al raccoglimento e alla devozione, a vivere alla presenza di Dio sempre. Perché dovremmo avere vergogna? Questa non è ostentazione della propria fede, questo è vivere la fede; è un buon esempio, perché vedere qualcuno che prega mentre, magari, siamo travolti dalle cose del mondo e della vita, può essere per tutti motivo di riflessione e raccoglimento per domandarsi: “E io dove sono?”.

Questo Esempio è meritorio? Dico: se avviene senza ipocrisia e con l’intenzione di accrescere la pietà, per trascinare gli altri al medesimo culto di Dio, certo questo non può non essere meritorio. 

Se uno lo fa con l’intenzione buona di amare il Signore, di dire che è bello pregare il Signore, andando, magari, con una amica o un amico a recitarlo… è bello.

In un caso simile qualcosa si legge nelle rivelazioni di S. Brigida, la quale anche lei stessa con meravigliosa devozione usò spesso questo Salterio e lo portava visibilmente. 

Alcuni Santi, addirittura, lo portavano al collo e sicuramente tutti lo portavano con sé: una bella Corona del Rosario benedetta… bella… è importante che sia bella, perché il brutto e le cose di nessun valore non piacciono a nessuno!

Conviene ai secolari Signori e Signore portarlo? 

Anzi, soprattutto: poiché sono tenuti per il loro ufficio ad offrire giustamente l’esempio delle loro azioni ai più piccoli, e questo in più alto grado perché, o spesso sono meno capaci di applicarsi o dedicarsi alle altre opere buone, o non vogliono.

Facciamo almeno questa opera buona che costa niente: impariamo a farci veder a pregare il Rosario; impariamo a tenere in mano il Rosario senza falsi pudori, senza vergogne.

Conviene che lo portino gli Ecclesiastici, i Popolani, i Religiosi? Cosa lo impedisce? 

Essi, più degli altri laici, sono impegnati nel culto di Cristo e di Maria: essi, con la forza del loro stato, sono tenuti ad essere di buon esempio ai laici, in qualsiasi cosa sacra, ma nel pregare e portare questo Salterio il popolo può imitare il Sacro Clero, come i figli i propri padri. 

Ecco un esempio: si legge nel Maestro Tommaso del Tempio, compagno di San Domenico nel predicare il Salterio, che mediante esso nella Spagna del tempo un grandissimo Vescovo sia stato capace di ricondurre ad un buon risultato dappertutto i costumi depravati del popolo a lui affidato, dopo aver provato qualsiasi cosa a lungo e spesso, pure assiduamente. Solo allora in molti, avendo fatto esperienza di un insolito avvenimento, restò impresso nel loro animo, mediante la raccomandazione del Salterio, di esperimentare una cosa finora non provata. Dunque egli era il primo a portare una visibile Corona per pregare abbastanza grande, appesa al cingolo, ciò ad un nuovo esempio del luogo. 

Diversi ordini religiosi hanno la consuetudine di avere alla cintura dell’abito una lunga Corona del Rosario: noi Carmelitani, ad esempio, abbiamo la possibilità di portare questa Corona ed è importante e bello vederla, fa bene! Ci ricorda la grande devozione che dobbiamo avere per la Vergine Maria.

La novità dello spettacolo dapprima destò ammirazione nel popolo. Ma presto allo spettacolo, quando unì la predicazione, già con la chiave di questo apriva le orecchie dei sudditi; il bastone di questo percuoteva gli animi degli indifferenti; con la forza e la grazia di questo, a poco a poco abbatteva, in parte rompeva, i crudeli e duri cuori degli uomini, finché finalmente non dissipava la robusta mole dell’inveterata ostinazione dopo averla abbattuta dalle fondamenta e fatta a pezzi. 

Tra le altre cose, fu questa un’espressione del buon pastore all’assemblea. “Ecco, disse, (offriva a dimostrazione quel suo mirabile Rosario portandolo innanzi con la mano levata), ecco, c’è una così gran dignità e un pieno profitto di salvezza nel Salterio della Vergine Madre, l’illustre Maria, che io, che sono anche vostro Pontefice e Dottore contemporaneamente della Sacra Teologia e d’entrambi i Diritti, lo porterò fuori casa con me sulla cintura verso qualunque parte sia diretto, come somma gloria e Corona di gloria del mio Sacro Pontificato, del Dottorato e di tutti i beni.

Preghiamo perché il Signore ci dia tanti vescovi e sacerdoti così

Disse: nello stesso tempo impresse nelle loro anime dardi infuocati. Poi in seguito se ne andò nella piazza per presentare il simile fatto di legno: a poco a poco indusse alla pietà che era venuta meno e si era spenta! E con la stessa pratica abituò all’Orazione del Salterio; infine innalzò la pietà indebolita e la pubblica onestà tanto che si osservavano con meraviglia in una nuova luce, come usciti fuori dagli inferi della vita passata. Pertanto mutati d’improvviso in altri uomini, cambiarono parimenti la vita e i costumi.

Guadate che queste non sono leggende; questa è realtà. Ve l’ho già detto: provate, in questo mese di ottobre recitate ogni giorno almeno un Salterio, cioè le centocinquanta Ave Maria, i tre misteri: gaudioso, doloroso e glorioso. Fatelo ogni giorno; voi arriverete alla fine dei trenta giorni che vi esploderà il cuore… oserei dire molto prima dei trenta giorni… non ne potrete più fare a meno. Il Salterio di Gesù e di Maria diventerà il vostro respiro; avvertirete una presenza di Gesù e Maria nella vostra vita come non avete mai avvertito. Poi, se non è vero, mi direte: “Padre Giorgio, lei è un bugiardo! Dice cose false: l’ho sperimentato ed è tutto una bugia!” Ma io sono certissimo che voi mi direte tutti, tutti, esattamente il contrario! “Perché non l’ho saputo prima, non l’ho scoperto prima; perché ho buttato tutti gli anni della mia vita senza sapere queste cose?” Ecco: fatelo da oggi! “Voi avete tra le mani la chiave della conoscenza… non siete entrati voi e non avete permesso di entrarvi a coloro che volevano entrarvi…” Quel Vangelo è tremendo per tutti noi…

Vidi in Alemannia tre Vescovi, che portavano appesi al collo semplici e visibili Salteri. O nobili collane! Ed io stesso ho dato a numerosi Vescovi, in diversi luoghi, dei Salteri, che essi, con gioia evidente e con loro intima consolazione, portavano con un esempio ed uno spettacolo bellissimi. 

Ricordo di aver letto nel nostro Padre Maestro Tommaso del Tempio che, al tempo di San Domenico, il Salterio era tenuto in tale venerazione che, chi o incominciava un nuovo stato di vita, o iniziava un servizio, era necessario che lo comparisse in pubblico con davanti il Salterio, segno di pietà, se non voleva mettere in cattiva luce il nome d’uomo buono! Inoltre sarebbe stata creduta una stranezza vedere uno Sposo o una Sposa privi del Salterio, o presagio di cattivo augurio. 

Noi oggi abbiamo le spose che vanno dalla parrucchiera che, alle volte, è più importante della Messa; dall’estetista e altro… Forse non sanno nemmeno che cosa sia il Salterio di Gesù e Maria, e, magari, insieme non hanno mai pregato, in casa non dedicano mai del tempo alla preghiera silenziosa e personale fatta insieme.

Invece di avere davanti l’idolo delle genti, la televisione, potrebbero avere davanti una bella statua di Gesù e Maria a cui dedicare alla sera il tempo del silenzio, il tempo della preghiera personale fatta insieme. Mica servono le ore…

Dalla cucina, una volta finito, si passa alla stanza, al luogo della preghiera e insieme si sta davanti al Signore in silenzio per rimettere ordine, pace, equilibrio dentro alla vita così tanto frastornata.

“Eh, ma noi abbiamo i bambini…” allora fatelo uno prima e poi l’altro, vi date il cambio.

Chi si accingeva ad imparare un lavoro meccanico, o era rinchiuso per piacere a fare un’opera letteraria, nel tirocinio gli veniva insegnata quella cosa insieme al Salterio posto come appendice. Non si permetteva ad alcuno di intraprendere l’insegnamento di qualsiasi arte o delle arti liberali, se non fosse apparso abbastanza ragguardevole verso il Salterio. 

Tra l’altro, vi ricordate? San Giovanni Maria Vianney divenne prete solo per questo: non riusciva assolutamente negli studi, quindi temevano che venisse dimesso dal seminario. Il rettore fece chiamare il suo padre spirituale e gli comunicò che gli studi non andavano bene, aggiungendo la domanda: “Ama la Vergine Maria? Prega il Rosario?” (san Giovanni Maria Vianney si era tanto raccomandato a Lei); il padre spirituale rispose: “Oh, Monsignore, tantissimo!” e il rettore: “Allora penserà Lei a tutto il resto”… e infatti ci ha pensato ampiamente!

Coloro che si accingevano a entrare in Religione, a seguire il commercio all’estero, a desiderare la vita militare, a portare bandiere d’offensiva verso il nemico, o a imbarcarsi per mare, ad accingersi in qualche altra cosa simile, tutte queste cose erano ritenute infauste, se non si fossero affidati all’aiuto e alla protezione del forte Salterio. 

Impariamo a pregare il Salterio quando andiamo in auto: invece di ascoltare la radio, impariamo a fare silenzio e pregare il Salterio. Andiamo in aereo, a fare una passeggiata in bici…

E le menti erano impregnate di quella devozione ovunque, e particolarmente in Spagna e tutta l’Italia. 

E dove è finito tutto questo adesso? Che cosa è successo?

Domanda: come deve essere la Corona per pregare? 

Nel numero, siano di quindici decine e queste distinte da altrettanti globuli, o da segni più grandi. Oppure sia una sola cinquantina così disposta, che ripetuta per tre giri, pregando completa il Salterio. 

Nella materia, siano come si vuole: tuttavia sarebbe preferibile che essa sia bella, sia perché le cose belle dilettano, come stimoli d’entusiasmo, sia perché siano strumenti e segni di preghiere bellissime. 

Devo dirvi la verità: a me le Corone del Rosario di plastica, tra l’altro fosforescenti, non piacciono assolutamente. Prendiamo una bella Corona con dei bei grani! Così quando la prendiamo in mano i grani producono anche il bel tintinnío della Corona! Ci sono dei grani dai colori bellissimi: verde, rosso, giallo; poi ci sono Corone bellissime di legno, di cocco: la Corona del Rosario deve essere bellissima, pregiata. Infatti, quando apparve a Lourdes, la Vergine Maria – così riferì Bernadette – “aveva tra le mani una Corona del Rosario di oro purissimo, splendidissima”, non di plastica! 

Né quel diletto della forma si deve attribuire alla vanagloria, ma piuttosto alla lode divina, di cui si cerca l’incitamento, l’aumento, l’ornamento delle cose che lodevolmente mirano al culto di Dio per valore e bellezza e poi per magnifica grandiosità. Così la Chiesa ama celebrare tutte le cose Divine, con la maestà più grande possibile. Le cose che sono sporche rendono ancora sporco, le cose belle vanno a genio e piacciono ai belli. 

I belli vogliono le cose belle; sono i brutti che cercano le cose brutte. Le cose di Dio devono essere bellissime e di valore per magnificare la gloria di Dio, e questa non è vanagloria! Le cose belle devono essere per la lode divina e così non fanno insuperbire, perché mirano al culto di Dio con ala maggior maestà possibile.

Per questo motivo la Chiesa cerca immagini e quadri abbastanza insigni di Cristo, di Maria e dei Santi, distrugge le statue colpite dalla corrosione e sfigurate e i quadri che, formatasi la muffa, sono diventati marci, per togliere gli impedimenti agli occhi. Le immagini sono dunque conformi alle cose che raffigurano. 

Si cercano quadri belli, statue belle: la bellezza deve circondare i giovani che devono essere immersi nella bellezza capace di cambiare l’anima.

Credo che la Beata Vergine abbia rivelato tali cose una volta ad un suo devoto. Questo lo so: spesso è apparsa l’Augusta Regina Santa dei Santi, con nelle mani un magnifico Salterio. E disse: Benché talvolta alcuni mortali siano indegni di splendidi e preziosi Salteri, io tuttavia, sono designata degnissima da quelli, che mi servono in questo modo.

Quindi anche se tu sei indegno di questi Rosari bellissimi, Lei ne è, invece, super degna.

Portiamo ora verso il Salterio alcuni pochi elogi significativi della Sacra Scrittura: i sassolini per pregare. 1. Sono le pietre, ricavate dal monte della contemplazione (Dan.2). 2. Pietre di grandine, che cadono dai cieli contro i nemici della fede (Gs.10). 3. Sono le pietre del soccorso, che vengono in aiuto contro i Filistei del mondo (1 Sam. 4). 4. Sono le pietre della fionda di Davide, che abbatterono il satanico Golia (1 Sam. 17). 5. Sono le melograne, disegnate su alcuni ornamenti del culto sacro di Aronne (Es. 39). 6. Sono gli occhielli dei veli del Tabernacolo (Es. 26 e 36). 7. Sono i gradini della scala di Giacobbe (Gen.28). 8. Sono le pietre del Tempio di Salomone (1 Re 6) e delle mura di Gerusalemme(Ap. 21). 9. Sono gli occhielli del turibolo del Signore (Es. 26). 10. Sono gli anelli della catena, con cui l’Angelo legò nell’abisso quello legato. 

Vedete? Dice: “Quello”… non lo nomina neanche perché quell’essere non merita di stare in queste pagine.

Questo si deve sapere, non superficialmente: così l’antica età si formava, e fino a noi ha tramandato la santa consuetudine, che mai l’Orazione del Signore sia detta senza l’Angelica Salutazione.

Bene, e con queste cose del Cielo io vi auguro una santa giornata.

Domani, spero, vedremo due capitoli molto belli.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati