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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 15

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Domenica 29 gennaio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

SECONDA LETTURA (1 Cor 1, 26-31)

Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.
Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Eccoci giunti a domenica 29 gennaio 2023. Abbiamo ascoltato la seconda lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal primo capitolo della prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi, versetti 26-31.

Oggi ci sono alcune cose da dire su alcuni appuntamenti.

La prima è che si entra nella settimana dei “Primi”, quindi il primo Giovedì del mese, il primo Venerdì del mese, il primo Sabato del mese di febbraio. 

Sapete che, di consueto, il mese di febbraio è dedicato allo Spirito Santo, quindi cerchiamo di viverlo bene, invocando ogni giorno lo Spirito Santo, magari recitando il Veni Creator o il Veni Sancte Spiritus; magari vedremo di dire qualche cosa durante questo mese circa questa bellissima attenzione allo Spirito Santo.

Per quanto riguarda i Primi, già lo sapete, ma per chi è nuovo lo ripeto: trovate il PDF verde sul sito veritatemincaritate.com. Sulla Homepage, scendete nella sezione “Vuoi scaricare i libri e i pdf di p. Giorgio Maria Faré?”, cliccate dove c’è scritto “Clicca qui” e vi si apre una pagina dove trovate questo PDF sui primi Giovedì, i primi Venerdì e i primi Sabati. Ci sono anche tanti altri PDF.

Per i primi sei Giovedì del mese ci basiamo sulla beata Alexandrina Maria da Costa e su quanto Gesù le chiese; per i primi nove Venerdì vediamo quanto Gesù chiese a Santa Margherita Maria Alacoque e per i primi cinque Sabati del mese facciamo riferimento a ciò che venne chiesto a Fatima. Fonti assolutamente autorevoli.

Io consiglio di andare subito a scaricare il “mio” PDF che non riporta nulla di mio perché concretamente non ho scritto neanche una parola mia; si tratta di un lavoro di ricerca che ho fatto per presentare le fonti esatte e autorevoli su ciò che ci viene chiesto di fare in quei tre giorni. Uno sa che non deve fare nessuna offerta, non costa niente, lo può divulgare tranquillamente, lo può stampare, donare a chi vuole: l’importante è che non ci sia alcun giro di denaro, questo è fondamentale! 

Questo PDF è semplicemente un lavoro che ho fatto: ho preparato per me questi lavori ma dopo, una volta terminati, mi è sembrato bello condividerli perché ho pensato che potessero essere utili anche per altri. Leggetelo in modo da arrivare pronti per quei giorni sapendo esattamente come viverli.

Inoltre, oggi inizia la bellissima pratica delle sette domeniche di san Giuseppe che si diffuse tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, mentre la Santa Chiesa era fatta oggetto di un feroce attacco da parte dei suoi nemici. Questa pratica consiste nell’offrire al padre putativo, a san Giuseppe, patrono della Chiesa Universale, particolari uffici di pietà per sette domeniche consecutive. Questo esercizio si può fare in ogni tempo, ma solitamente si suole celebrare in relazione alla festa del 19 di marzo. Da oggi conteremo sette domeniche e poi ci sarà la Festa di san Giuseppe.

Una delle preghiere che maggiormente vengono recitate per onorare san Giuseppe è la Corona dei Sette dolori e le Sette Allegrezze di san Giuseppe che potete trovare facilmente in Internet. È una pratica assolutamente approvata, quindi state tranquilli.

Io ve la consiglio; io la faccio perché mi sembra un modo molto bello per prepararsi alla Festa di san Giuseppe; sapete che Santa Teresa di Gesù scrive che non c’è niente che venga chiesto a san Giuseppe e che lui non conceda. Quindi usiamo questa bellissima pratica delle Sette Domeniche in onore di San Giuseppe, mettendo qualche bella intenzione.

Dopo aver dato tutte queste informazioni importanti, continuiamo la nostra lettura del libro Vita Comune di Dietrich Bonhoeffer.

Come vi avevo detto ieri, oggi avrei dovuto parlarvi dell’amore spirituale, come si dimostra, in che cosa consiste, ma, in realtà oggi non vi parlerò di questo perché i nostri “santi amici” mi sono venuti in aiuto, veramente in aiuto perché la meditazione di oggi è opera loro, una grazia che ho ricevuto dal Cielo. 

Nel senso che qualcuno (pochi per la verità, molto pochi) ha dimostrato qualche perplessità per la mia scelta di leggervi un testo che ritengo molto bello di un teologo molto famoso, Bonhoeffer, che ha avuto una vita segnata da una grande sofferenza, che ha sperimentato tutto il rigore terrificante e mortifero (ad essere sinceri “rigore” è un termine sbagliato perché dovremmo dire l’oppressione, la cattiveria e l’ingiustizia) del regime nazista, della dittatura del nazismo.

Qualcuno ha espresso qualche perplessità: “Sì, però è luterano quindi come si può pensare che dall’eresia (qualcuno ha usato parole un po’ forti) possa arrivare qualcosa di utile? Sono rimasto un po’ perplesso, non avrei mai pensato che ci venisse proposto questo testo”.

Io vi ho già spiegato il perché di questa scelta e vi ho già detto che quello che conta è la verità e non da dove essa venga: se una cosa è vera, può venire da chiunque, e vi ho anche già detto, e per grazia del Signore è registrato e scritto, che persino il demonio durante gli esorcismi, lui che è il padre della menzogna, alle volte è costretto a dire la verità. Sempre in quella occasione vi ho già citato il bellissimo sonetto (è veramente bellissimo) che il demonio è stato costretto a comporre in onore dell’Immacolata Concezione di Maria.

Fin qui, però, erano le mie parole, la mia riflessione, un parere su cui qualcuno avrebbe potuto dire: “Queste sono osservazioni di un “preticello” della campagna brianzola che si mette a condurci su vie un po’ peregrine perché ha perso un po’ la trebisonda. Ha perso la luce dell’intelletto, poverino, chissà, anche a lui troppo studio ha fatto male! Magari è passato da un’altra parte e non è molto sicuro dal punto di vista dottrinale!”.

Allora il Signore ha avuto pietà di me, ha “colmato” un po’ questa situazione che qualcuno ha evidenziato e mi ha fornito la possibilità di dare una risposta, credo, a questo punto abbastanza autorevole e sicura.

Dico “abbastanza autorevole” perché spero che nessuno voglia mettere in dubbio san Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa.

Adesso vi leggerò dalla Summa Theologica la seconda sezione della seconda parte, la Quaestio 172, articolo sesto nel paragrafo chiamato Respondeo. La sintesi di tutto noi la troviamo nel Respondeo, ma io vi leggerò tutto; nel Respondeo abbiamo quello che dice san Tommaso e le indicazioni che lui dà, ma io voglio leggervi anche tutto quello che sta prima, tutta la Quaestio perché è importante.

Ripeto, perché poi uno va a verificare e fate bene! Bisogna sempre verificare le fonti e mai fidarsi di nessuno, neanche di Padre Giorgio, ci mancherebbe, diceva qualcuno. Allora ripeto: Summa Theologica, seconda sezione della seconda parte, Quaestio 172, articolo sesto.

Scrive san a Tommaso d’Aquino:

Se i profeti dei demoni predicano qualche volta la verità 

La Quaestio è: “I profeti dei demoni predicano qualche volta la verità?”

Pare che i profeti dei demoni non predichino mai la verità. Infatti:
1. S. Ambrogio afferma, che “qualsiasi verità, da chiunque sia detta, viene dallo Spirito Santo”. Ma i profeti del demonio non parlano mossi dallo Spirito Santo: poiché secondo S. Paolo [2Cor 6, 15] «non c’è intesa tra Cristo e Beliar». Quindi costoro non predicano mai la verità.

2. Come i veri profeti sono ispirati dallo Spirito di verità, così i profeti del diavolo sono ispirati dallo spirito di menzogna, secondo le parole riferite dalla Scrittura [1Re 22, 22]: «Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti». Ora, i profeti ispirati dallo Spirito Santo non dicono mai il falso, come si è visto sopra. Quindi i profeti del diavolo non dicono mai la verità.

3. A proposito del demonio il Vangelo [Gv 8, 44] afferma che «quando dice il falso parla del suo: perché è menzognero e padre della menzogna». Ma ispirando i suoi profeti il demonio parla solo di ciò che è suo: poiché egli non è incaricato da Dio di enunziare la verità, «non essendoci alcuna unione fra la luce e le tenebre», come dice S. Paolo [2Cor 6, 14]. Quindi i profeti dei demoni non predicano mai la verità.

Questi tre punti sono a sostegno del fatto che i profeti del demonio non predicano mai la verità.

In contrario: in una Glossa si legge che Baalam era un indovino: egli cioè con l’aiuto dei demoni e con l’arte magica talora prevedeva le cose future». Ora, Balaam predisse molte cose vere, come si legge nel libro dei Numeri [24, 17]: «Una stella spunta da Giacobbe, uno scettro sorge da Israele». Perciò anche i profeti dei demoni predicano delle cose vere. 

Dimostrazione: Il vero sta alla conoscenza come il bene alla realtà. Ora, come tra le cose reali è impossibile trovarne una priva di qualsiasi bontà, così è impossibile trovare una conoscenza che sia del tutto falsa, senza mescolanza di verità. Dice infatti S. Beda che «non c’è una dottrina falsa che non inserisca nel falso qualche verità». (San Beda)

Perciò anche l’insegnamento che i demoni impartiscono ai loro profeti contiene delle verità che lo rendono accettabile: poiché l’intelletto si lascia condurre alla falsità dall’apparenza della verità, come la volontà si lascia trascinare al male dall’apparenza del bene. Da cui le parole del Crisostomo (san Giovanni Crisostomo): «È stato concesso al demonio di dire talora delle verità per avallare, con quel poco di verità, la sua menzogna».

Prima abbiamo visto i tre punti che sostengono il fatto che non ci sia assolutamente verità nei profeti del demonio e poi, in contrario, san Tommaso, citando la Scrittura, san Beda e san Giovanni Crisostomo ci ha fatto vedere che ci può essere la possibilità che il demonio dica la verità. Adesso vediamo l’analisi delle obiezioni san Tommaso d’Aquino: è precisissimo!

Analisi delle obiezioni: 

1. I profeti dei demoni non sempre parlano per rivelazione diabolica, ma qualche volta lo fanno per ispirazione divina; come è evidente nel caso di Balaam, al quale la Scrittura afferma che parlò il Signore, sebbene fosse un profeta dei demoni. Dio infatti si serve anche dei cattivi per il bene dei giusti. Perciò egli fa predire delle verità anche dai profeti dei demoni: sia per rendere più credibile la verità, che riceve testimonianza persino dagli avversari, sia per il fatto che, credendo in costoro, gli uomini si lasciano indurre più facilmente alla verità attraverso le loro parole. Per cui anche le Sibille predissero molte cose vere intorno a Cristo. Ma anche quando sono ispirati dal demonio questi profeti dicono qualcosa di vero: sia in virtù della natura angelica del demonio, di cui è autore lo Spirito Santo, sia per le rivelazioni che il diavolo riceve dagli spiriti buoni, come insegna S. Agostino. Perciò anche la verità che è enunciata dal demonio deriva dallo Spirito Santo.

Possiamo fidarci di Sant’Agostino, possiamo fidarci di san Tommaso d’Aquino. Spero che nessuno si permetta di mettere in discussione san Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa, o che qualcuno non dica a san Tommaso, a Sant’Agostino, a san Giovanni Crisostomo o a san Beda: “Adesso aspetta che arrivo io a fare il teologo che ti insegno la teoloGGGia!”. Speriamo che adesso ci sia un po’ di umiltà!

2. Il vero profeta è sempre ispirato dallo Spirito di verità

Non sto a commentarvi queste parole perché sono talmente chiare e talmente lucide, stringenti e logiche che non c’è bisogno del mio commento. Poi, tanto, avete anche il testo scritto e, se volete ascoltare, premete “indietro” e riascoltate.

Il vero profeta è sempre ispirato dallo Spirito di verità, in cui non ci può essere falsità alcuna: quindi non dice mai il falso. Invece il falso profeta non sempre è ispirato dallo spirito di menzogna, ma può anche essere ispirato dallo Spirito di verità. Inoltre, come si è visto, anche lo spirito di menzogna predice sia cose vere che cose false.

3. Si dice che è proprio del demonio ciò che egli ha da se stesso, cioè la menzogna e il peccato. Invece le qualità naturali egli non le deve a se stesso, ma a Dio. Ora, il demonio talora predice cose vere in virtù della sua natura, come si è detto. Inoltre Dio si serve anche dei demoni per far conoscere certe verità, quando fa loro rivelare dagli angeli i suoi segreti, secondo le spiegazioni date.

Interessantissimo tutto questo! 

Quindi: perché non dovremmo accettare quello che stiamo leggendo da Bonhoeffer? Perché dovremmo pensare che non ci sia qualcosa di vero in questo testo? Lui che è un teologo di tutto rispetto – ovviamente non è il diavolo! – o qualsiasi altra persona, fosse anche il diavolo in persona, può dire la verità, Dio si serve di chi vuole per dire la verità, dice san Tommaso d’Aquino. 

E san Tommaso d’Aquino, attraverso il Respondeo, l’analisi delle obiezioni, in tre punti ci ha mostrato come persino i profeti del demonio e persino il demonio stesso possano essere forieri di verità.

Quindi, come ho già detto in altre occasioni, non facciamo i teologi se non lo siamo! Non seminiamo confusione a causa della nostra ignoranza; non seminiamo dubbi dove non ci devono essere dubbi e dove non ci sono. 

Voi siete sinceri e anche io sono sincero: in qualche commento, in qualche intervento non posso oggettivamente non constatare una grave superbia intellettuale fondata ovviamente sull’ignoranza, perché chi ha studiato bene, di solito è molto umile e la prima cosa che fa è diffidare di se stesso; chi è ignorante, invece, è superbo. Spesso è superbo perché non vuole riconoscere la sua ignoranza, quindi si riempie del nulla, diventa superbo e va a seminare confusione e disorientamento tra i semplici. Guardate che Gesù nel Vangelo dice: “Guai a colui che scandalizzerà uno di questi piccoli che credono in me”. Stiamo attenti a quello che facciamo e, soprattutto, stiamo attenti a quello che scriviamo e diciamo! 

L’ho già detto miliardi di volte: o abbiamo delle fonti su cui basarci, oppure stiamo attenti a quello che facciamo fondandoci sul “quaquaraquà”, sulle nostre idee e sulle nostre “genialate”; stiamo attenti a quello che facciamo se ci fondiamo su queste stupidaggini. Le persone più semplici possono ricavare scandalo da certi interventi veramente brutti, veramente cattivi e acidi che vanno a mettere il dubbio dove non c’è. Il dubbio lo vanno a mettere a causa delle loro fede, direbbe San Paolo, da “donnicciole”! Questa fede non puerile, ma falsa, fondata sul proprio gusto spirituale, sulle proprie idee e non su Gesù Cristo e sulla verità.

Quindi da adesso la questione è conclusa: io non la tratto più!

Ci sono persone che dicono: “A me non interessa niente: anche se lo ha detto san Tommaso a me non interessa niente! Vado avanti per la mia strada!”. 

Benissimo, ma sei fuori da quella che è la vera fede in Gesù Cristo, quindi vai per la tua strada, saluti e arrivederci. Adesso la questione è conclusa. Da qui in poi io proseguo a leggere il libro di Bonhoeffer con estrema serenità, perché qui dentro c’è tantissima verità, ci sono tantissime riflessioni bellissime, come fino ad oggi abbiamo visto.

Oggi mi fermo qui; non ritengo di aver perso tempo, perché, comunque, aver letto san Tommaso d’Aquino è una grazia per tutti, un’occasione per tutti di conoscenza, di rassicurazione, di vedere che non siamo stati ingannati, che per ora Padre Giorgio non vi ha ingannati, che non ha nessun desiderio di ingannarvi, che non ci guadagno niente a ingannarvi.

 Io non mi permetto di dirvi: “Fidatevi di me!”, per amor del Cielo non l’ho mai detto e non lo dirò mai, se il Signore mi concede la grazia di non perdere l’intelletto. Assolutamente non vi dico di fidarvi di me – perché vi dico di fidarvi solo di Gesù – ma fidatevi dei Santi, questo sì.

San Tommaso d’Aquino ci è venuto in aiuto e con la sua riflessione  e ha dimostrato che possiamo stare in pace, tranquilli. 

Come vi dissi la prima volta: “Stiamo attenti alle pre-comprensioni e ai pregiudizi” e questo lo dico anche in riferimento a chiunque incontriate nella vostra vita, sapete? Questo è un libro, ma nella nostra vita facciamo tanti incontri: non siate persone stupide! Nel vero senso della parola “stupidi di testa”; non siate persone bigotte, chiuse di mente, non ho altri termini! Non classificate gli altri per quello che sono, per quello che fanno, per quello che dicono: il giudizio appartiene a Dio! Da chiunque può venire la verità: il Signore si serve di chi vuole Lui, non di chi vogliamo noi e noi non siamo nessuno per metter limiti allo Spirito Santo. Stiamo sempre con un atteggiamento interiore molto aperto, molto disponibile; ascoltiamo tutti coloro che ci parlano, valutando e pesando il grado di verità che è contenuto in ciò che ascoltiamo.

Impariamo proprio ad avere una vita cristiana vera ed è per questo che io, che sono il primo a raccomandarvi tante belle devozioni che, magari, non avete conosciuto in vita vostra fino ad oggi, sono anche il primo a dirvi: “Studiate la vostra fede!”.

Almeno avere sempre accanto al letto il Catechismo della Chiesa Cattolica, almeno quello! Non dico di andare a studiare san Tommaso d’Aquino, ma almeno avere il Catechismo della Chiesa Cattolica per leggerlo e meditarlo ogni giorno! 

Coloro che hanno seguito l’incontro che abbiamo iniziato venerdì a Radio Mater sul Catechismo della Chiesa Cattolica (ho scelto questo testo) sui Dieci Comandamenti, hanno visto la sua utilità, sicuramente è stato utile! 

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica sono contenute veramente tantissime cose che sicuramente ignorate perché non vengono riprese: ci riempiamo di libri e libercoli, i cui titoli non cito solo per rispetto, che contengono tutte le devozioni possibili e immaginabili – anche quelle false! – e non sappiamo niente o sappiamo poco niente della nostra Dottrina, dei fondamenti della nostra fede. Non si può fondare la fede sul buon cuore, sui sentimenti, sul gusto devozionistico e su queste cose! No: dobbiamo fondarla su ciò che è solido! Quindi la prima cosa che vi direi è: “Prendete il Catechismo della Chiesa Cattolica e leggetevi tutte le riflessioni che fa sul “Credo” (un altro tema bellissimo da catechesi!). Lungo, molto lungo, ma bellissimo tutto il commento che fa al “Credo”, bellissimo il Credo, è fondamentale per la nostra fede! Se no, quando diciamo il Credo, siamo lì in chiesa che ripetiamo, come delle papere, un “bla-bla-bla” che sono parole che non vogliono dire niente. 

Bene, con questo grandissimo raggio di luce che abbiamo ricevuto da san Tommaso d’Aquino che ringraziamo e che, peraltro, abbiamo festeggiato proprio ieri. Tra l’altro mi viene in mente adesso, proprio in questo momento, che questo testo di San Tommaso d’Aquino mi è venuto tra le mani proprio ieri sera, e oggi ve ne ho parlato. Vedete i Santi come ci aiutano?

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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