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D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 2

Falò sulla spiaggia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 2
Lunedì 7 agosto 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 14, 13-21)

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 7 agosto 2023. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo quattordicesimo del Vangelo di san Matteo, versetti 13-21.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Bonhoeffer Sequela. 

Scrive:

Grazia a buon mercato significa giustificazione del peccato e non del peccatore. Poiché la grazia fa tutto da sola, tutto può restare come prima. «Il nostro agire è vano». Il mondo resta mondo, e noi restiamo peccatori «anche quando viviamo la nostra vita nel modo migliore possibile».

Questa mi sembra un’ulteriore sintesi ancora più bella:

Grazia a buon mercato (che abbiamo visto ieri) significa giustificazione del peccato e non del peccatore

Ecco, questa è proprio la differenza sostanziale tra la grazia a buon mercato e la vera Misericordia di Dio, e la vera grazia, quella a caro prezzo. Ecco perché lui scrive che la grazia a buon mercato è la nemica mortale della nostra Chiesa, per questo! Perché giustifica il peccato, mentre la Misericordia di Dio condanna il peccato ma giustifica il peccatore; il peccatore che riconosce il suo peccato, lo detesta, lo confessa, se ne pente, si ripropone di non commetterlo più e chiede a Dio, attraverso la sua Misericordia, di liberarlo, di perdonarlo da quel peccato.

Capite? È una differenza sostanziale! Mai giustificare il peccato. Mai! Il peccato non può essere giustificato, nel peccato non c’è niente di buono, il peccato è male assoluto. E perché la grazia a buon mercato giustifica il peccato e non il peccatore? Perché la grazia fa tutto lei, fa tutto da sola e quindi tutto può restare come sempre, come prima. E quindi non conta, non ha nessun valore la partecipazione della mia libertà che dice: voglio convertirmi; non è richiesta. Non è richiesto un atto di responsabilità, un atto di corrispondenza, un atto d’amore. La grazia a buon mercato, di fatto, rinnega, toglie all’uomo la possibilità di amare veramente. Perché chi ama veramente si assume la responsabilità della sua scelta. E quindi lui dice:

«Il nostro agire è vano»

Vedete, è quello che abbiamo detto da ieri a oggi. Qualunque cosa tu faccia, non conta. Perché tanto la grazia fa tutto lei, perché tanto la grazia comunque è data a piene mani, perché tanto comunque Gesù ha già pagato tutto sulla croce, tutti i discorsi fatti ieri.

Il mondo resta mondo, e noi restiamo peccatori

E quindi: a che cosa serve seguire Gesù? A che cosa serve essere cristiani? Che differenza c’è allora, tra un cristiano e uno che non lo è? Tra un credente e uno che non lo è? Adesso sentite:

Dunque anche il cristiano viva come il mondo, si adegui in tutto ad esso e non tenti neppure — se non vuol cadere nell’eresia del fanatismo (è una presa in giro…) — di condurre nella grazia una vita diversa dalla vita nel peccato!

Quindi la grazia a buon mercato cosa dice al cristiano? Rinuncia di essere tale! Al cristiano dice: vivi come il mondo; adeguati a tutto quello che esso fa.

Dialogare col mondo non vuol dire calpestare la propria identità cristiana. Questo non è dialogo! Nel dialogo ci vogliono due persone diverse, singolari, è fondamentale. Capite, se io mi metto allo specchio e comincio a parlare con la mia immagine nello specchio, c’è un problema, no? Non è un bel segnale! 

Il cristiano che vive come il mondo e che si adegua al mondo in tutto, non mi sembra che sia quanto chiede Gesù nel Vangelo. Andate a leggere il capitolo diciassettesimo di San Giovanni, per esempio. E guai — secondo i fautori, secondo la logica della grazia a buon mercato — se tenti di vivere una vita diversa dalla vita del peccato perché, se tu lo fai, vieni accusato di fanatismo. Se questo era vero al tempo di Bonhoeffer, oggi lo è ancora di più. 

Oggi se uno si impegna anche minimamente a condurre una vita cristiana è una colpa imperdonabile. “Eh, ma perché vuoi fare il diverso?”, “Eh, ma tu chi ti credi di essere?”, “Ma non lo fa nessuno, perché lo devi fare tu?”, “Eh ma come sei esagerato!”, “Ho chiesto a Tizio Caio e Sempronio e nessuno fa come te; perché tu devi fare così?”. Come se la massa, come se la compagnia di altri determinasse la bontà o meno di un atto, di una scelta. Ma non ha importanza, se sono l’unico a farla. 

San Tommaso Moro era l’unico a fare la scelta che ha fatto; l’unico insieme a pochissimi altri. Rispetto alla maggioranza, erano proprio pochissime persone. Eppure… lui l’ha fatta. Dicendo: — vi ricordate che ve l’ho letto — “Non posso andare contro la mia coscienza! Non posso fare una cosa che so essere peccato”. E quello era un peccato. 

Ma se lo fai sei un fanatico. E questa è una condanna — perché lui parla di eresie del fanatismo — si è visti come eretici! Come gente che uno la guarda e dice: “Non lo fa nessuno perché lo devono fare loro?”, “Perché lo deve fare lui? Non lo fa nessuno! Nessuno vive così”; “Ma che bisogno c’è di esagerare? Non può fare come fanno tutti e così evitiamo problemi?”. Eh, certo! Certo! 

Viviamo nel compromesso col mondo, anzi nell’adeguamento totale alla logica del mondo e quindi problemi non ce ne saranno mai! Ma la vita cristiana non è assenza di problemi. Diventare cristiani non vuol dire entrare in una beauty farm, capite?

Ecco, sentite:

Si guardi dall’infierire contro la grazia, dall’oltraggiare questa grande grazia a buon mercato, si guardi dall’instaurare una nuova soggezione alla lettera, nel tentativo di condurre una vita ubbidiente sotto i comandamenti di Gesù Cristo!

Guai! Guai a fare una roba del genere! Guai! Guai a infierire, guai ad attaccare, guai a combattere la grazia a buon mercato. Perché se lo fai, tu sei un fanatico, un fanatico che vuole instaurare una soggezione alla lettera, cioè, come dire: tu vuoi per te stesso e per gli altri che hai attorno — con i quali parli, i tuoi amici — tu li vuoi sottoporre a un legalismo, a un’osservanza sterile, farisaica della legge, che non va allo spirito della legge, ma va alla lettera. 

Se poi dici: “Ma io vorrei condurre una vita obbediente ai comandamenti di Gesù Cristo”, questo sembra essere oggi un peccato imperdonabile! I soli termini: “obbediente” e “comandamenti”… Perché, se sei obbediente alla logica del mondo e se sei obbediente al pensiero degli uomini, ai capricci degli uomini, al potere infausto degli uomini, va bene. Se sei obbediente al regime va bene, di qualunque genere e specie sia va bene. Ma se tu vuoi essere obbediente ai comandamenti di Gesù Cristo, questo non va bene. Certo, perché la grazia a buon mercato, abbiamo visto, in realtà non è una grazia. È tutto all’infuori che la grazia di Dio. 

Scrive:

Il mondo è giustificato per grazia, perciò — a motivo della serietà di questa grazia! per non opporsi a questa insostituibile grazia! — il cristiano viva come il resto del mondo.

Tu devi vivere come vivono tutti. Perché il mondo è giustificato dalla grazia, il mondo è già salvato, tutti siamo già salvati. Gesù ha già pagato tutto sulla croce, quindi: mangiamo, beviamo, dormiamo, giochiamo e divertiamoci, perché tanto è stato fatto tutto. Guai ad opporsi; guai a fare una cosa diversa, perché sennò tu ti opponi alla grazia di Dio. Alla grazia a buon mercato, s’intende! 

Scrive:

Certo gli piacerebbe fare qualcosa di straordinario: non farlo, e l’esser costretto invece a vivere come vive il mondo è indubbiamente per lui la rinuncia più pesante. Ma egli deve fare questa rinuncia, rinnegare sé stesso, non distinguersi, con la propria vita, dal mondo. Deve permettere alla grazia di essere realmente grazia, in modo da non turbare la fede del mondo in questa grazia a buon mercato. 

Parole di fuoco eh! Queste sono parole di fuoco, ogni parola è un fuoco. Di fatto però — dice Bonhoeffer — a ciascuno di noi piace fare qualcosa di straordinario; uno non vuole sciogliersi nell’indistinto, non vuole risolvere la sua vita nel “così fan tutti”. 

Uno dice: “Ma cosa lascio io ai miei figli? Che cosa lascio alle persone che verranno dopo? A che cosa è servita la mia vita? Il mio essere cristiano, ma che senso ha avuto, allora?”. 

La grazia a buon mercato ti dice: non farlo! Non devi fare niente di straordinario. Guai anche solo a pensarlo! Non devi neanche pensare queste cose. Non devi neanche pensare che ci sia un oltre, assolutamente! Tu non devi pensare, non devi neanche dirlo a nessuno che gli uomini possono avere una vita straordinaria, che possono fare cose straordinarie, che possono distinguersi, no. Guai! 

Tu devi vivere come vive il mondo. Questa è la rinuncia più pesante per ogni uomo, è verissimo quello che scrive Bonhoeffer. Sì, hai la contropartita di dire: “Vabbè, ma se fai così stai tranquillo, non esiste più il peccato; quindi, qualunque cosa tu faccia va bene”. E quindi alla fine è questa la droga che ci viene data. Non devi rinnegare te stesso, assolutamente! 

E chi vive così, non si accorge che sta andando contro il Vangelo:

Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.

La grazia a buon mercato, ti dice: “No, tu non ti devi rinnegare”. La grazia a buon mercato è anticristica, è antievangelica. “Tu non ti devi rinnegare. Tu non devi rinunciare o, meglio, tu devi rinunciare allo straordinario, non ti devi distinguere con la tua vita dal mondo”. Anche qui, guai! La grazia a buon mercato ti dice: “Guai a distinguerti dagli altri. Tu devi fare come fanno tutti. Perché vuoi essere diverso? Perché vuoi fare la primadonna? Perché non ti accontenti di fare come fanno tutti?”. 

Poi sapete, c’è questo mantra: dobbiamo camminare tutti con lo stesso passo, avere tutti lo stesso respiro. Io domando: “Dobbiamo anche deglutire tutti insieme?” No, perché… veramente… Ma questo è un incubo! Avete mai visto qualcuno camminare con lo stesso passo? Avete mai visto delle persone camminare con lo stesso passo e avere lo stesso respiro, quando si va a fare una gita in montagna? Io no. O meglio, sì, io ho in mente gente che cammina con lo stesso passo e probabilmente fa lo stesso respiro e gira la testa allo stesso modo, nello stesso tempo, verso la stessa direzione. Ma se penso a questo a me viene in mente qualcosa nella storia, di passato, di molto brutto. Mi vengono in mente scene di repertorio — che io non ho mai visto dal vivo — di filmati che non sono molto lontani da noi e che non hanno lasciato un bel segno nella storia, anzi. È terribile! Perché, se tu ti distingui…

Ma è ovvio che uno si distingua! Ma per forza! Perché ogni essere umano è distinto dall’altro. Dio ci ha fatti tutti unici. Siamo distinti per forza, per necessità, per natura. Ma come si può uniformare le persone sotto il medesimo pensiero, il medesimo sentire, il medesimo… Siamo diversi. Siamo esseri singolari. E quindi ben venga che tu ti distingui.

San Luigi Orione si è distinto dagli altri sacerdoti, San Francesco si è distinto da tutti gli altri frati, San Giovanni della Croce si è distinto eccome da tutti gli altri frati che aveva intorno. Santa Teresa d’Avila, altro che distinguersi! 

Quindi non crediamo mai quando si dice: “Tu fai questa cosa — qualunque essa sia — per essere diverso dagli altri”. E sì, certo, lo sono! Che scoperta! Io sono diverso dagli altri. 

“Se tu fai questa cosa, non fai come fa la comunità”. Ma la comunità è un insieme di cloni? No, cerchiamo di capirci. La comunità è un insieme di plagiati, di manipolati mentalmente? È un insieme di invertebrati? Ma che cos’è la comunità?  La Comunità è fatta da persone totalmente diverse, una diversa dall’altra, uniche in tutto quello che sono, che fanno, che sentono e che pensano. La grandezza della comunità è che queste persone così radicalmente diverse stanno insieme e partecipano della loro diversità, uno all’altro. Non diventano tutti la stessa cosa. 

E poi questa “stessa cosa” che cos’è? Uniformarsi al pensiero vigente, al pensiero dominante, cioè, vivere in uno stato di regime. Il regime che cosa vuole? Tutti uguali, tutti con lo stesso colore, tutti che portano le stesse scarpe, tutti che vestono allo stesso modo.

Deve permettere alla grazia di essere realmente grazia, in modo da non turbare la fede del mondo in questa grazia a buon mercato. 

Guai! Oggi questo è un altro mantra. Guai a turbare la fede del mondo, guai! Non bisogna in nessun modo essere una contraddizione, essere un motivo di confronto, guai! Dobbiamo sempre solo dire sì. Eh no! Eh no! No no. Il cristiano, a partire da Gesù Cristo, è per natura un turbamento per la fede e per lo spirito del mondo. Perché è opposto al mondo e al suo principe, che è il diavolo. Non può non essere un turbamento il cristiano! Turba il mondo, lo spirito del mondo, la fede del mondo, questa grazia a buon mercato; perché la grazia è costata il Sangue del figlio di Dio! Altro che buon mercato! Scrive Bonhoeffer:

E il cristiano, nella sua mondanità, in questa necessaria rinuncia che deve compiere per amore del mondo…

Eh sì, perché capite, se tu vuoi essere accettato, se tu vuoi essere riconosciuto e stimato, devi fare questa rinuncia. Devi rinunciare a te stesso nel modo più brutto possibile. Devi rinunciare di essere ciò che sei. 

Gesù non ci chiede di rinunciare a noi stessi in questo senso; quando dice: «chi vuol venire dietro a me rinneghi sé stesso», non vuol dire che tu devi perdere la tua singolarità, la tua unicità, prenderla e buttarla nel fosso. No no, tutt’altro! Vuol dire che tu devi rinunciare all’amor proprio, tu devi rinunciare al peccato, devi rinunciare a ciò che ti separa da Dio. Ma Dio fa fiorire ogni uomo che si affida a Lui. 

Mentre il mondo ti chiede di rinunciare a ciò che di più bello porti dentro di te: all’unicità che ti ha dato Dio. Quindi, impone questa “necessaria rinuncia” che, di fatto, finché non la fai, tu sei fuori. Sei fuori! C’è poco da fare. E noi lo capiamo bene, noi lo sappiamo bene, lo sentiamo interiormente che dobbiamo fare questo salto. Se vogliamo vivere tranquilli, se vogliamo non avere problemi, se vogliamo avere dei bei posti al sole, se vogliamo avere del potere, noi dobbiamo rinunciare alla nostra straordinarietà. Ovviamente il mondo non te lo dirà mai, anzi! Però tu prova a vivere secondo il tuo essere straordinario, cioè unico, vedi cosa succede!

E il cristiano, nella sua mondanità, in questa necessaria rinuncia che deve compiere per amore del mondo…

Certo, perché di fatto ci viene sempre detto questo: “per amore, lo devi fare per amore”. Ma per amore di chi? Ma per amore di cosa?

per amore del mondo…

Anzi, guardate, Bonhoeffer in queste due paginette, è di un tagliente, di un ironico, tagliente, incredibile:

rinuncia che deve compiere per amore del mondo — anzi, della grazia stessa! —

Si corregge: per amore della grazia stessa, non del mondo. Guai! Nessuno dice questa cosa! Continua:

può stare tranquillo e sicuro nel possesso di questa grazia, che opera tutto da sola. 

Quindi, una volta che tu hai fatto la rinuncia alla tua unicità, alla tua straordinarietà, alla tua singolarità, al tuo distinguerti — cioè, praticamente una volta che ti sei ucciso, di fatto — puoi stare tranquillo e sicuro, perché poi fa tutto la grazia, questo fa la grazia falsa, a buon mercato. Sentite bene:

Dunque, il cristiano non deve preoccuparsi di porsi nella sequela, — di Gesù — ma si rassicuri al pensiero della grazia!

Lasciamo perdere la sequela, vivi nella grazia!

È grazia a buon mercato perché è giustificazione del peccato, ma non del peccatore penitente, che si stacca dal peccato e si converte; non è remissione dei peccati capace di separarci dal peccato. La grazia a buon mercato è quella che abbiamo verso noi stessi.

Bonhoeffer si sta concentrando molto su questo primo paragrafo perché è importantissimo, lo capite, no?!

È chiaro, qui si gioca tutto! Su questo tema si gioca tutto. Se chiariamo questo tema, abbiamo chiarito tutto. Qui ne va della nostra vita eterna! Deve essere chiara questa distinzione. Tutta questa precisazione che lui sta facendo sulla grazia a buon mercato è fondamentale. Dovremmo leggerla e rileggerla, rileggerla e meditarla bene, perché guardate, è fondamentale questo tema.

Quindi, lui dice, il cristiano, non deve preoccuparsi di porsi alla sequela di Gesù, perché tanto c’è la grazia a buon mercato, fa tutto lei.

“La grazia a buon mercato — l’ha detto prima, adesso lo ripete — è giustificazione del peccato e non si interessa minimamente del peccatore penitente che vuole staccarsi dal peccato e si vuole convertire”. Quindi: “Ma cosa ti vieni a confessare a fare? Ma perché ti devi confessare di frequente? Ma non c’è bisogno! Ma sì, ma fai un segno di croce, di’ un’Ave Maria e va bene tutto, Gesù ha già assolto tutto e tutti”. Questa è la grazia a buon mercato, che giustifica il peccato ma non te peccatore penitente. La grazia a buon mercato toglie al peccatore penitente, che si vuole convertire e si vuole staccare dal peccato, la speranza di poterlo fare. 

La grazia a buon mercato non ha alcun interesse per l’uomo. Questo è il dramma! Non le interessa niente di te, interessa solo sdoganare il peccato, giustificarlo, dice Bonhoeffer. Non le interessa accompagnare un uomo, una donna, nel suo cammino di conversione, nel suo cammino di penitenza, non le interessa. Interessa solo giustificare il peccato: “Questo non è peccato, quello non è peccato, quello non è più peccato, questo non è peccato perché tanto ormai…, questo era peccato ma adesso non lo è più, quell’altro sì, magari può essere un peccato, però non esageriamo, adesso non vediamo il peccato da tutte le parti…”

La grazia a buon mercato non è remissione dei peccati, capace di separarci dal peccato. Alla grazia a buon mercato non interessa assolverti dal peccato, non interessa separarti dal peccato. Non gli interessa. Alla grazia a buon mercato va benissimo che tu viva nel peccato.

Mi fermo qui, perché domani sentirete… E se oggi è stata forte, domani vedrete. Domani veramente… scrive cose in tre righe, nelle prime tre righe che vi leggerò domani… Dobbiamo ringraziare Dio veramente, credetemi, io lo ringrazio profondamente. Dobbiamo ringraziare Dio per averci donato un teologo così bravo, veramente. Perché ha scritto dei testi meravigliosi, che ci fanno un bene incredibile. Io credo che già da queste due meditazioni, ciascuno di noi, se vuole, può raccogliere delle intuizioni, delle indicazioni preziosissime per la sua vita e per la vita degli altri.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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