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D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 74

Falò sulla spiaggia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 74
Sabato 21 ottobre 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 12, 8-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 21 ottobre 2023. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal dodicesimo capitolo del Vangelo di san Luca, versetti 8-12.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del testo di Bonhoeffer, Sequela. Scrive Bonhoeffer:

Ma dove passa il confine fra i beni che devo usare e il tesoro che non devo avere?

Vedete? Ecco che lui coglie subito la questione. Risponde:

Capovolgiamo l’asserto e diciamo: dove si attacca il tuo cuore, lì è il tuo tesoro, e a questo punto la risposta è data.

Ecco, avete visto? “Dove si attacca il tuo cuore, lì è il tuo tesoro”.

Può essere un tesoro senza un minimo di appariscenza: non dipende dalla grandezza, ma solo dal cuore, da te. Se poi chiedo come riconoscere ciò a cui è attaccato il mio cuore, anche qui la risposta è semplice e chiara: tutto ciò che ti impedisce di amare Dio sopra tutte le cose, che si frappone tra te e l’ubbidienza a Gesù, è il tesoro a cui il tuo cuore è attaccato.

Visto che il cuore dell’uomo si attacca al tesoro, anche secondo la volontà di Gesù l’uomo deve avere un tesoro, non però in terra, dove è soggetto al decadimento, ma in cielo, dove è duraturo. I ‘tesori’ in cielo, di cui Gesù parla, evidentemente non sono l’unico tesoro costituito da Gesù stesso, ma tesori realmente accumulati dai seguaci. Qui si esprime una grande promessa, che nella sequela il discepolo guadagnerà tesori celesti che non si corrompono, che lo aspettano, con cui egli si ritroverà”. Che specie di tesori possono essere, se non quello straordinario, quel nascondimento della vita del discepolo [di cui abbiamo già parlato], che specie di tesori se non i frutti della passione di Cristo, che la vita dei seguaci produce?

Allora, vediamo di dire due parole. Il confine tra i beni che devo usare e il tesoro che non devo avere, dove sta? Sta qui: “Lì dov’è il tuo tesoro, lì si attaccherà il tuo cuore”, il cuore si attacca al tesoro e quindi abbiamo una risposta. E questo tesoro, lui dice, non è che deve essere un tesoro fatto di cose appariscenti, di milioni di diamanti o di grandissime ricchezze, non dipende dall’oggetto, ma dipende dal cuore. Capite? Può avere proprio un’apparenza minima, però io posso essere super attaccato. 

E come faccio — questa è una domanda interessante — a riconoscere ciò a cui è attaccato il mio cuore? Se la risposta non mi viene dalla preziosità del tesoro — perché uno può avere un diamante e non essere attaccato, uno può avere un soldatino di legno ed essere attaccatissimo — la domanda quindi è: “Ma io come faccio a capire ciò a cui è attaccato il mio cuore?” — E lui dice: “Molto semplice, tutto ciò che ti impedisce di amare Dio sopra tutte le cose”. 

Quindi, ciò che è di impedimento ad amare Dio sopra tutto, quello è un tesoro a cui sei attaccato, e lo è anche ciò che si frappone fra te e l’obbedienza a Gesù, e quindi ti impedisce di obbedire. E qui voi capite che uno dice: “Ma come faccio a capire ciò che si frappone fra me e l’obbedienza a Gesù?”. Guardate, prendete il Vangelo, prendiamo i dieci comandamenti, prendiamo la Parola di Dio, la leggiamo, la meditiamo, e… fatto, tutto è fatto. Abbiamo i dieci comandamenti: ciò che si frappone fra me e l’obbedienza ai dieci comandamenti, ecco, è il tesoro a cui è attaccato il cuore.

Vi ricordate quando Gesù dice — l’abbiamo anche commentato: “Meglio per te entrare nel Regno dei Cieli con una gamba sola che con due andare nella Genna; è meglio entrare nel Regno dei Cieli senza un occhio che con due andare nella Genna; è meglio che ti tagli la mano destra piuttosto che con due andare nella Genna”; vi ricordate? Cioè, se c’è qualcosa o qualcuno che mi impedisce di obbedire a Gesù e si mette in mezzo, lì il mio cuore è attaccato, perché quello è il mio tesoro. È un tesoro per cui è superiore all’amore per il Signore. Ecco perché è un tesoro, per questa ragione.

E allora dobbiamo proprio impegnarci — quando facciamo il nostro esame di coscienza — a vedere ciò che ci impedisce di obbedire a Dio. E noi lo sappiamo, perché ci sono cose che noi sappiamo, ma preferiamo non guardare, che si mettono in mezzo tra noi e l’obbedienza a Dio, alla Sua Parola, ai suoi comandamenti… eh, è così. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, e il prossimo tuo come te stesso”… i comandamenti di Gesù. 

Quindi stiamo attenti, perché lo capiamo, e quando qualcuno vuole cercare di dirci che ciò che si frappone tra noi e l’obbedienza a Gesù in realtà non si frappone, ma è una cosa buona… ecco, questo non va bene perché lì c’è un tesoro, c’è un tesoro a cui il cuore si attacca.

Ecco, Bonhoeffer dice che il cuore dell’uomo si attacca a un tesoro; l’uomo deve avere un tesoro, però in cielo. E quindi, l’abbiamo già visto: lo straordinario — di cui abbiamo già parlato ampiamente — il nascondimento, la passione di Gesù, ecco i nostri tesori, che ovviamente non si vanno a frapporre tra noi e Gesù. 

Prosegue:

Se il discepolo ha riposto il suo cuore interamente in Dio, gli è chiaro che non può servire a due padroni. Non lo può fare. È impossibile nella sequela. In effetti sarebbe naturale cercare di dimostrare la propria saggezza ed esperienza cristiana proprio nella capacità di servire ad entrambi i padroni, Mammona e Dio, attribuendo ad ognuno il proprio diritto ben delimitato. Perché, proprio in quanto figli di Dio, non dovremmo essere anche lieti figli di questo mondo, che si rallegrano dei buoni doni di Dio e colgono nei tesori del mondo la benedizione di Dio?

Questa è la domanda: “Figli del mondo, figli di Dio”, risposta:

Dio e il mondo, Dio e i beni sono in opposizione reciproca, perché il mondo e i beni tendono a far presa sul nostro cuore e sono quello che sono solo quando guadagnano il nostro cuore. Senza il nostro cuore, i beni e il mondo sono un nulla. Essi vivono del nostro cuore. Per questo sono contro Dio.

Allora, vediamo di commentare: l’uomo non può servire due padroni, è proprio inconciliabile con la sequela. Bonhoeffer dice che potrebbe sembrare che per dimostrare la propria saggezza nella vita cristiana, bisognerebbe avere la capacità di servire entrambi, Dio e Mammona, avere due padroni. Ma Dio e il mondo sono in opposizione reciproca, perché il mondo e i beni tendono a far presa sul nostro cuore e «guadagnano il nostro cuore», questa è un’espressione molto vera. Anche questa è un’altra espressione molto bella: «Vivono del nostro cuore», per questo sono contro Dio, è questo il male, non è la ricchezza in quanto ricchezza, ma il fatto che vive del mio cuore: il mondo vive del mio cuore, guadagna il mio cuore, questa è la cosa terribile. E lui prosegue scrivendo:

Possiamo dare il nostro cuore solo a qualcuno che amiamo integralmente, possiamo attaccarci integralmente ad un solo signore. 

Quindi il nostro cuore lo possiamo dare solo a qualcuno che amiamo integralmente, l’amore integrale.

Ciò che si oppone a questo amore diventa oggetto di odio. Secondo la parola di Gesù, nei confronti di Dio c’è solo o amore o odio. Se non amiamo Dio, lo odiamo. Non c’è via di mezzo. Dio è per questo e in questo Dio, che può essere soltanto amato oppure odiato. Non c’è che l’aut-aut: o ami Dio, o ami i beni del mondo. Se ami il mondo, odi Dio; se ami Dio, odi il mondo”. Non ha nessuna importanza che tu lo voglia o che tu lo faccia scientemente. È fuor di dubbio che tu non lo vorrai, che probabilmente non sai nemmeno che cosa fai, addirittura non vuoi questo ma vuoi per l’appunto servire a entrambi i signori. Vuoi amare Dio e i beni, dunque considererai sempre una menzogna dire che tu odi Dio. Anzi lo ami, così tu credi. Ma proprio nell’amare Dio insieme ai beni del mondo l’amore a Dio è odio, l’occhio non è più semplice, il cuore non è più in comunione con Gesù. Che lo vogliamo o no, le cose non possono andare diversamente. Non potete servire a due padroni, voi che siete alla sequela di Gesù.

 Ecco, quindi ci sono solo due possibilità, o ami o odi Dio. E anche quando un po’ te la racconti, dicendo che tu non vuoi odiare Dio, ma vuoi solo servire entrambi i due padroni, di fatto, quando noi vogliamo amare Dio insieme ai beni del mondo — dice Bonhoeffer — in realtà odiamo Dio, e non siamo più in comunione con Gesù.

Bene, oggi ci fermiamo qua, e domani vedremo un’altra parte, sempre su questa tematica, molto molto bella e interessante.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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