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Pazzi e non santi? – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.17

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Pazzi e non santi? – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.17
Sabato 6 aprile 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 16, 9-15)

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 6 aprile 2024. Oggi è il primo sabato del mese, e quindi, come ogni primo sabato del mese, ricordo l’importanza della pratica dei Primi Cinque sabati del mese richiesta a Fatima, e di offrire questa giornata per riparare tutte le offese contro il Cuore Immacolato di Maria.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo sedicesimo di San Marco, versetti 9-15.

Continuiamo la nostra meditazione del testo di san Manuel González, la trascrizione di questa conferenza.

Pazzie.

Ed ecco sta venendo fuori la mia teoria. È già pazzo questo parroco? Allora che si mettano a tremare tutti i demoni angelici e umani di quella parrocchia, per quello che li aspetta. Che tremino le scuole laiche e i falsi apostoli e gli sfruttatori e i cattivi giornali e tutto il male, perché quello non è un parroco, ma un ciclone che arriva addosso a loro. E si rallegrino i bambini abbandonati, i disoccupati, i perseguitati, i poveri, gli sfruttati, perché quello non è un parroco, bensì un pezzetto di cielo che entra per le porte. È pazzo? Vedrà quindi la gente, che un pazzo fa per cento. Arriveranno soldi, perché chi ha autorità per ammorbidire i cuori, ce l’ha a maggior ragione per aprire i borsellini. Arriveranno idee e iniziative per opere sociali adeguate e feconde, perché l’amore ha intuizioni. Verrà la costanza, che non si scoraggia né davanti alla ingratitudine degli uomini, né davanti alle prove di Dio. Arriverà, in una parola, il treno che è necessario per andare da Cristo al popolo. I vagoni saranno le opere sociali, sindacati, Casse rurali, scuole, circoli, ecc. I fatturini, i controllori, i capistazione e il personale subalterno saranno coloro che il parroco ha fatto pazzi. Il macchinista sarà il parroco e il fuoco e il vapore il Cuore di Gesù. Allora, camminerà il treno? Certo, Signori, e più veloce del sud-espress!

Ecco, allora siamo sempre dentro l’ordine della pazzia, di questa santa pazzia. Certo, un parroco pazzo fa tremare tutti i demoni, fa tremare tutto il male, tutti coloro che si mettono di traverso rispetto al Vangelo, rispetto a Gesù; è un ciclone! Questo parroco, pazzo di amore per il Cuore di Gesù, per l’Eucarestia, è un ciclone che arriva addosso al male lì dov’è; ed è invece un pezzetto di cielo per tutti coloro che sono abbandonati, perseguitati, sfruttati. 

E questo “pazzo” è uno che fa per cento, è vero! Quando voi trovate un sacerdote che è pazzo di amore per il Cuore di Gesù e di Maria, per l’Eucarestia, è veramente uno che fa per cento, non solo lavora per cento, ma produce per cento. E io non posso dimenticare, in questo momento, il santo Curato d’Ars, quello che ha fatto nella sua vita pastorale; non posso dimenticare quello che ha fatto san Carlo Borromeo; quello che ha fatto il beato cardinal Schuster; quello che ha fatto il nostro san Manuel González e tanti, tanti altri. Sono sacerdoti, vescovi, pazzi di amore per il Signore e “uno lavora per cento” — mi verrebbe da dire anche per più di cento. 

Quindi, S. Manuel dice: arriveranno i soldi. Certo, arriveranno i soldi, perché un sacerdote così non va a rubare, ma si presenta affidabile, credibile, e quindi le persone volentieri lo sostengono anche economicamente. Beh, mi stavo dimenticando un gigante da questo punto di vista, che è san Giovanni Bosco. San Giovanni Bosco ha veramente fatto non per cento, per mille, e fu proprio uno di quelli che sperimentò la Provvidenza di Dio, di Maria Ausiliatrice, quando affidava a lei tutte le spese che doveva sostenere. E non sono mai mancati i soldi. Quello dei soldi non è il primo dei problemi, non è la prima delle preoccupazioni di un sacerdote pazzo di amore per il Cuore di Gesù.

I soldi sono una conseguenza; per certi versi, non vanno neanche cercati; infatti a questi santi non è mai mancato niente, lo scrive anche santa Teresa nelle sue fondazioni. Certo, magari non hanno il superfluo, vero — ma questo è un bene — ma il necessario non è mai mancato. E poi, del resto, anche un po’ di privazione ha il suo senso, nel caso.

Impariamo veramente a non farci ossessionare dal denaro. A me sembra di poter dire, leggendo la vita dei santi, che meno si pensa al denaro più si pensa al Regno di Dio, e più il denaro arriva senza che tu sappia neanche da dove è arrivato, ti si moltiplica tra le mani. Che uno dice: “Bah, com’è possibile?” È possibile! Guardando la vita dei santi, è possibile; cose che succedono. Perché Gesù l’ha detto: “Cercate prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato in più”; l’ha detto Gesù, quindi perché non ci dobbiamo fidare? L’importante è cercare Gesù, l’importante è mettere Gesù al primo posto, questo è quello che conta. Poi, se noi cerchiamo Gesù, e se noi mettiamo Gesù al primo posto, basta; allora capite, cos’è che ci manca? Nulla. 

Poi — scrive san Manuel — «Arriveranno idee e iniziative per opere sociali adeguate e feconde, perché l’amore ha intuizioni». È bella questa espressione “l’amore ha intuizioni”; è vero che l’amore ha intuizioni: quando uno è innamorato ha fantasia, è un vulcano. Quando uno non è innamorato, è freddo come il ghiaccio, non ha idee, non ha desideri, è un tirare a campare, è un far passare le giornate, è un occuparsi di stupidaggini, di inutilità; che uno arriva alla fine della giornata e dice: “Ma io, oggi, che intuizioni di amore ho avuto? Che cosa sono stato capace di pensare, di desiderare, di produrre, di offrire, di servire?”.

Poi, prosegue: “Verrà la costanza che non ci farà mai scoraggiare, davanti alle ingratitudini e davanti alle prove di Dio”. Quando uno è pazzo di amore per il Signore, è costante; nonostante tutto, è costante, va sempre avanti e qui ancora i santi ci sono di esempio. Pensate a santa Gemma Galgani, quanto è stata costante nella sua vita questa santa! Quante prove ha vissuto in famiglia, quante incomprensioni, quante cattiverie che ha ricevuto; veramente, tante cose brutte, è stata veramente tanto perseguitata, anche lei. Trattata proprio male, presa in giro quando aveva le visioni mistiche; eppure, lei è stata costante, è andata avanti, sempre avanti, fino alla morte.

“Le ingratitudini degli uomini non ci devono scoraggiare”. Certo, fanno male, ma queste fanno male anche a Dio, è lui il primo che è sensibile all’ingratitudine o alla gratitudine. Fa male vedere qualcuno che non sa essere grato, ma non solo e primariamente con la parola grazie, che — per l’amor del cielo — è importante, ma con la gratitudine che viene dalla vita. Impariamo a dire grazie con la nostra vita, a vivere una vita che è un’Eucarestia, che è un rendimento di grazie a Dio, certamente, e poi anche agli altri, a coloro che, in un modo o nell’altro, più o meno, più o meno frequentemente, chi più chi meno, ci fanno del bene, ci aiutano.

Ed ecco che appunto questo sacerdote, questo parroco, è un treno che porta da Gesù al popolo. Questo treno camminerà, l’alimento del treno è il cuore di Gesù.

Beh, domani — quando a Dio piacendo ci vedremo al santuario di Maria Rosa Mistica — sarà proprio la festa, la solenne festa di questo Cuore divino, che si apre per donarci tutta la sua misericordia, se la vogliamo. E, quindi, è il giorno nel quale chiedere perdono a Dio dei nostri peccati, il giorno nel quale ringraziare il Signore per tutte le volte che ci perdona; che non si stanca mai di perdonarci, che ci aspetta, che domani ci chiamerà a Rosa Mistica, a stare insieme una giornata. Chissà quali grazie il cuore di Gesù ha pensato per noi, per domani; chissà gli incontri che faremo, chissà le grazie che riceveremo! Ancora non le sappiamo. Ognuno di noi oggi è a casa sua, si sta preparando. Quante persone si stanno oggi preparando per domani! Qualcuno è già in viaggio; tutti attratti da questo amore misericordioso che domani “canteremo” nel santuario di Maria Rosa Mistica.

San Manuel poi scrive:

Un però.

Potrebbe essere che qualcuno obbietti al vedermi fare queste considerazioni: “Lei chiede molto per la Azione Sociale Cattolica. Lei chiede che siano santi gli uomini della Azione Sociale, e i santi non sono cosa di tutti i giorni, ne sono cosa facile”. Io risponderei a questo amabile contendente: “È vero che gli uomini più adatti per la Azione Sociale Cattolica sono i santi, che poi sono il vero modello del pazzo!” Però che non si allarmino i teologi, e neanche si scandalizzino i profani! Può darsi il caso di uno che sia pazzo per il Cuore di Gesù e non sia santo, il motivo? È così buono questo Cuore che si lascia amare e permette che impazziscano per Lui, anche alla sola condizione che gli si dia formale parola di mettersi in cammino ed aspirare ad essere buoni!

Importante, questa cosa che ha detto! Quindi lui dice, un’obiezione che mi potrebbero fare è: lei chiede che siano santi gli uomini che si dedicano all’azione sociale. Però i santi non sono di tutti i giorni, e non è facile diventare santi. E lui dice: sì, è vero; è vero che i più adatti per questo compito — ma, in generale, per tutti i compiti — sono i santi — che sono il vero modello del pazzo, perché loro sono i pazzi d’amore — però, può darsi — e questo è interessante, forse non ci abbiamo mai pensato — che si può essere pazzi per il cuore di Gesù e non essere santi. Uno dice: “Ma come è possibile?”. È possibile perché questo cuore è così buono che si lascia amare — questo è importantissimo — «e permette che impazziscano per Lui» tutti, anche se non si è santi, però ad una sola condizione, che:

gli si dia formale parola di mettersi in cammino ed aspirare ad essere buoni!

Guardate che questa è una cosa importante. Questo è il messaggio che vi lascio oggi in preparazione a domani. Si può essere pazzi per il cuore di Gesù e non essere santi, può succedere anche questo. Perché Gesù si lascia amare, Gesù permette che tu impazzisca per lui, anche se non sei santo, però devi dargli formale parola che ti vuoi mettere in cammino, e che vuoi aspirare ad essere buono.

Quando domani ci offriremo, facendo l’Atto di Offerta solenne all’Amore Misericordioso, attraverso le parole di santa Teresina, quella sarà la formale parola che daremo (ricordatevi quello che ho letto oggi), quella sarà la formale parola che vogliamo metterci in cammino e che vogliamo aspirare ad essere buoni.

Io vi auguro una santa notte, un santo riposo, e sono già là che vi aspetto — spiritualmente, intendo — a Rosa Mistica. Domani il mio desiderio è proprio di potervi salutare uno ad uno, foste anche tanti, tanti, vi prego di dirmi subito il vostro nome, appena vi saluto, perché sennò ogni volta devo chiederlo io. Quindi presentatevi voi, “io sono tal dei tali e vengo da…” ecco, almeno questo. Spero proprio di salutarvi a uno a uno, è mio desiderio farlo, e sono molto contento che domani ci sia questa giornata da vivere insieme. Ecco, preghiamo tanto il Signore e la Vergine Maria che veramente torniate a casa ancora più impazziti per i Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria, e per l’Eucarestia. Mi raccomando, recitate il Rosario nel venire al santuario, non le parole, non le chiacchiere. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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