Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: La devozione al Sacro Cuore pt.3 – La mistica della riparazione, di don Divo Barsotti pt.55 – Ultima parte
Lunedì 30 settembre 2024 – San Girolamo, Sacerdote e Dottore della Chiesa
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Lc 9, 46-50)
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a lunedì 30 settembre 2024. Festeggiamo quest’oggi S. Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal nono capitolo del Vangelo di san Luca, versetti 46-50.
Ritorna ancora questa espressione di Gesù: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi», in relazione a questo tizio che caccia i demòni nel nome di Gesù senza essere coi discepoli; interessante. Vi avevo già letto, qualche sentenza fa (quelle della sera), proprio un commento di don Dolindo su questa questione. Don Dolindo ha parole importanti, molto serie e molto severe su questa cosa; andate a riprendere quella sentenza — adesso non mi ricordo più che numero fosse, comunque era sul tema dell’apostolato, se non ricordo male — e così sentite don Dolindo cosa scrive a commento di questa pagina del Vangelo.
Riprendiamo il nostro testo di don Divo e oggi, ultimo giorno di settembre, lo concludiamo. Dice:
…lo Spirito del Signore, che durante il Sacrificio della Messa scende a convertire il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Cristo, scenderà anche per distruggere e consumare l’offerta che voi avete posto, voi stessi, e vi convertirà. Sarà questo Spirito che opererà la vostra consacrazione; sarà l’amore infinito di Dio che dal Cuore di Cristo si sprigionerà per bruciarvi, per consumarvi; sarà questo fuoco divino che si appiccherà al vostro corpo e alla vostra anima e opererà la vostra trasformazione totale.
Voi vedete com’è apparso il Cuore di Gesù a S. Margherita Maria: un Cuore sprigionante fiamme; è precisamente quel Gesù al quale vi siete consacrati, che accetta la vostra consacrazione, mandando il suo Spirito nei vostri cuori, effondendo questo Spirito divino che è fiamma, che è fuoco, che è luce, e voi non potete ricevere questo Spirito divino che per essere bruciati, per essere totalmente consumati, per divenire anche voi una sola fiamma.
Vedete l’importanza dello Spirito Santo; questo spirito che consacrerà la nostra offerta, l’offerta di noi stessi, “così da divenire una sola fiamma”; bella questa espressione.
Chiedete al Signore: Signore, noi ci offriamo a te, consumaci tu nel tuo amore, perché non viva più in noi che il tuo Cuore divino, il tuo medesimo Spirito, e sia tutta la nostra vita come fu la tua. Signore: un dono, un’offerta d’amore.
Quindi vedete questa bella preghiera: «Noi ci offriamo a te, consumaci tu»; sarebbe bello, a questo punto, che facessimo o che rinnovassimo — chi l’ha già fatto — il nostro Atto di Offerta quale Vittima di Olocausto all’Amore Misericordioso di Gesù, di S. Teresa di Gesù Bambino; c’è dentro tutto, lì!
Dobbiamo renderci conto di quello che vuol dire essere consacrati a Dio: saremo riservati al Signore in modo tale che tutta la nostra vita dovrà tendere costantemente e ordinarsi costantemente al massimo amore, al massimo servizio, alla massima generosità.
Questo vuol dire essere consacrati a Dio!
Tutto quello che siamo, lo siamo per lui; quello che viviamo lo dobbiamo vivere per lui. Tutto l’essere nostro non deve avere altro fine che quello di cercare Dio, di adorarlo, di amarlo. Quanto noi possiamo amarlo, tanto siamo tenuti anche ad amarlo; quanto possiamo adorarlo, quanto possiamo seguirlo, tanto dobbiamo adorarlo e servirlo. L’impegno che ci assumiamo deve consumare tutto l’essere nostro e tutte le nostre forze. È l’impegno di realizzare tutto l’essere nostro nel dono continuo di noi stessi a Dio, in un atto di amore totale. Siamo delle povere creature, ma troviamo proprio nel Cuore di Cristo il mezzo per rispondere alle esigenze divine…
Vedete: “Siamo povere creature, ma nel cuore di Gesù troviamo il mezzo per rispondere alle esigenze divine”. Quindi, tutta la nostra persona, ha un solo fine: cercare Dio, adorare Dio, amare Dio; vedete? Dando il massimo, il massimo proprio.
(…) Si realizzi per noi … il mistero del cambio dei cuori; viva in ciascuno di noi il Cuore del Cristo.
Diciamo a Gesù: «Signore, tu hai fatto tante volte questo miracolo: hai tolto il cuore di pietra che avevano tanti suoi santi e hai messo al posto del loro il tuo Cuore di carne. Ecco, noi ti offriamo noi stessi perché tu strappi dalle nostre viscere questo cuore, che non ha saputo finora amarti come doveva, e tu metta in noi il tuo medesimo Cuore. (…) Non si parlerà più solo per S. Caterina nel cambio dei cuori. Siete state mai a Siena? Vicino alla colonna donde ella ascoltava la Messa c’è una piccola lastra di marmo sulla quale è disegnato un cuore ed è scritto: «Qui avvenne lo scambio dei cuori fra Gesù e Caterina». Non abbiamo bisogno di fenomeni straordinari, di manifestazioni eccezionali perché questo si compia: deve avvenire ugualmente, perché è lui soltanto che può amare Dio. (…) Non ti lasceremo, o Signore, finché tu non ci avrai esaudito, finché tu non avrai voluto ascoltare la nostra supplice preghiera: donaci il tuo Cuore!
Offriamoci nuovamente, e sia questo l’ultimo nostro atto perché egli ci prenda. L’atto supremo non sarà tuttavia la nostra offerta, non sarà la rinnovazione della nostra consacrazione, sarà piuttosto l’atto del Cristo che prenderà possesso perfetto di noi — questo è l’atto supremo, l’atto finale — e nel suo Cuore divino diverrà in noi principio di una vita tutta divina. E ora, al termine di questa meditazione, soltanto il silenzio, perché l’anima si apra ad accogliere il dono che Dio vuol farle di Sé.
Bene, con questo abbiamo concluso la nostra meditazione del testo di don Divo. Io spero che vi sia stato utile; a me è stato utilissimo. Io ringrazio tantissimo don Divo, perché ci ha dato, veramente, delle pagine, delle riflessioni, stupende, meravigliose, e quindi non possiamo che trarne grande beneficio.
Domani inizieremo un nuovo testo, che vi annuncio oggi, così potete procurarvelo. Il testo si chiama “Sacrosanctum Concilium”, lo trovate nei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. Quindi leggeremo questa Costituzione, che fu la prima ad essere scritta, importantissima, tutta dedicata alla liturgia. Così vedremo insieme, parola dopo parola, che cosa ha detto e cosa non ha detto il Concilio Ecumenico Vaticano II sulla liturgia. E vedremo se, quanto e come ciò che il Concilio Ecumenico ha detto e ha indicato, viene applicato nelle nostre chiese, circa la liturgia.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.