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Triduo in preparazione alla festa del Santo Volto di Gesù – Terzo giorno

Medaglia del Santo Volto

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia del 8 febbraio 2016 in preparazione alla Festa del Santo Volto di Gesù che ricorrerà martedì 9 febbraio. Tema dell’omelia: l’apparizione della Madonna a M. Pierina e l’origine della Medaglia del Santo Volto.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

La Beata Madre Pierina de Micheli e il Santo Volto

S. Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto e la Consacrazione al Santo Volto

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Triduo in preparazione alla festa del Santo Volto di Gesù – Terzo giorno

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Eccoci giunti alla vigilia della Festa del Santo Volto, che celebreremo domani mattina alle 7.30, in Chiesa, e in questo ultimo giorno vorrei trasmettervi i sentimenti della Beata Madre Pierina De Micheli, che ricevette questo incarico, da parte di Gesù e della Madonna, di diffondere il culto al Santo Volto di Gesù.

La Beata Madre Pierina, per tutto il resto della sua vita, visse sempre con grande zelo per il culto di Gesù, del Suo Santo Volto, preparandosi, con delle novene molto forti, con digiuni, penitenze e preghiera, al martedì antecedente il Mercoledì delle Ceneri, perché Gesù ha chiesto così.

Allora iniziamo oggi a vedere (magari poi la concludiamo domani mattina) questa grande rivelazione inerente alla Medaglia del Volto Santo.

Siamo al 31 maggio del 1938, la Madre Pierina sta pregando ai piedi dell’altare, e improvvisamente le appare la Santa Vergine Immacolata, che ha tra le mani uno scapolare, dove, su una flanellina, è disegnata  l’immagine del Volto Santo, circondata dalle parole “Illumina, Domine, Vultum Tuum super nos” (“Fa’ risplendere, Signore, il tuo Volto su di noi”), e sull’altra flanellina, c’è dipinta un’Ostia raggiante di luce, con le parole “Mane nobiscum, Domine”(“Resta con noi, Signore”).

Uno scapolare che porta due espressioni della Sacra Scrittura, dove si invoca il Volto del Signore e dove si chiede al Signore nell’Eucarestia di rimanere sempre con noi.

La Madonna guarda la Beata Madre Pierina e le dice: «Ascoltami bene e riferisci tutto esattamente al confessore: “Questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno di amore e di misericordia, che Gesù vuol dare al mondo, in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e contro la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori. Il male dilaga”».

Mi fermo a questa prima parte del messaggio (che è più lungo, lo vedremo poi in seguito), perché la Madonna ci dice per quale motivo è importante portare questa Medaglia al collo; sarà Lei a dire anche che è uguale portare la Medaglia o lo Scapolare, non cambia niente, come per lo Scapolare del Carmine.

Ma qual è il senso di questa Medaglia, di questo Scapolare?

Il senso è che è un’arma, di difesa, ovviamente contro il diavolo, uno scudo di fortezza e un pegno di amore e di misericordia, che Gesù vuole dare al mondo, cioè è un dono di Gesù, direttamente fatto da Gesù, un dono di amore e di misericordia.

E Gesù perché lo fa? Perché serve quest’arma? Perché serve questo scudo? Perché serve questo pegno?

Perché siamo in un tempo (e qui siamo nel 1938, chissà oggi la Madonna cosa direbbe, se dovesse dare oggi questo messaggio) di sensualità (oggi anneghiamo nella sensualità), in un tempo di odio contro Dio e contro la Chiesa (oggi di più, ancora di più, con tutto quel fenomeno dello sbattezzo, della ribellione a Dio, alla Legge di Dio, soprattutto al Sesto Comandamento, con tutto il relativismo, il decadentismo, la desacralizzazione, oggi proprio…).

«Si tendono reti diaboliche», dice la Madonna, e io aggiungo: «Mai come oggi», per strappare la fede dai cuori.

Quanta gente che perde la fede! Quanta gente!

«Il male dilaga», dice la Madonna…

Vedete, questa Medaglia è un’ancora di salvezza…perché?

Mah…chissà se ci siamo mai soffermati a pensare al nostro passato, ai nostri peccati, che abbiamo commesso contro Dio…

Se uno ci pensa bene, c’è da disperarsi, perché uno comincia a pensare a tutto quello che ha fatto prima della conversione, comincia a pensare a tutti i peccati, a tutte le scelte sbagliate che ha fatto nella sua vita e perde la speranza, gli sembra di non poter venire fuori più da queste cose.

Pensate quante persone  vengono a dire che iniziano un bel cammino di fede e, oltre alle tentazioni quotidiane durante il giorno, molte volte vengono turbate anche di notte mentre dormono, con sogni, con incubi brutti, osceni, impuri, che non vogliono; poi si svegliano al mattino e rimangono turbate, rimangono amareggiate, non capiscono da dove vengano e non riescono a liberarsi da queste persecuzioni interiori, che addirittura vengono a colpire nel sonno e poi, anche quando sono svegli, vengono i pensieri di disperazione, di mancanza di fede: «Ma come può il Signore perdonare tutti questi peccati, come posso avere una seconda opportunità?»

Tutto questo lo ha vissuto anche Madre Pierina.

Il demonio l’ha perseguitata in un modo terrificante, facendola quasi arrivare alla disperazione in alcuni momenti della sua vita.

Il Volto di Gesù è il nostro sole!

Domani distribuiremo anche una bellissima immagine del Volto Santo di Gesù, da poter mettere in un quadro, bello grande, da poter guardare.

Abbiamo bisogno di guardare il Volto di Cristo, di contemplare il Volto di Cristo e di contemplare l’Eucarestia.

Abbiamo bisogno di quello sguardo che ci rassereni, che ci dia pace, che ci faccia sentire il Suo perdono che rigenera.

La Medaglia è questa ancora di salvezza, è un aggrapparsi al Volto di Gesù e all’Eucarestia, per combattere questo male, per rinnovare al Signore il nostro atto di offerta, il nostro “sì”, detto a Dio.

Prosegue la Madonna: «I veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Santo Volto di Gesù!»

Il Volto di Gesù, come rimedio all’indifferenza.

Quante volte Gesù, anche con Madre Pierina, si lamenta per l’ingratitudine, l’indifferenza, per la cattiveria soprattutto delle anime a Lui consacrate.

Questo è un messaggio che Gesù dà sempre a tutti i Mistici: Santa Margherita Maria Alacoque, San Pio da Pietralcina, Santa Teresa d’Avila…

Gesù in continuazione si lamenta di questa cosa, perché è dimenticato, perché non è cercato, perché non è amato, per le Comunioni sacrileghe.

Gesù a Madre Pierina dice: «Ancora di più per coloro che mi vengono a ricevere senza amore, rendendo vano il mio Corpo e il mio Sangue dato, quelli che vengono a fare la Comunione senza un briciolo di amore per me, cosi…»

Questa cosa si vede nelle nostre Chiese. Si viene a prendere l’Eucarestia come si va a prendere un tozzo di pane, si prende e, crac crac, si mastica per bene e poi si ritorna al posto e ci si siede, e si sta lì a guardare per aria con le braccia conserte.

Qualche beota dice che, dopo aver fatto la comunione non ci si deve mettere in ginocchio ma ci si deve sedere “perché così si incontra meglio il Signore”.

Quante stupidaggini! Quante cose che strappano la fede dal cuore delle persone, quanti scandali che noi diciamo, quante eresie, quante sciocchezze, quante cose che sono contro Dio!

Ma certo che ti devi mettere in ginocchio, quando hai ricevuto il Signore!

Certo, dice Madre Teresa, che devi chiudere gli occhi, che devi stare in adorazione del Signore!

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori diceva che bisognerebbe fare un’ora di ringraziamento.

Padre Pio da Pietralcina disse: «State attenti a fare sempre il ringraziamento dopo la Messa perché, se non lo fate, la pagherete cara!»

La Madonna ci dice: «Ci vogliono Apostoli veri!»

Prepariamoci oggi all’incontro di domani cercando, appunto, di preparare il nostro cuore, essendo in grazia di Dio, meditando tutto quello che abbiamo detto in questi giorni (domani ascolteremo la seconda parte del messaggio della Vergine Maria) per arrivare domani a ricevere sì la Medaglia, ma soprattutto a celebrare la Santa Messa in onore del Volto Santo, che è quello che chiede Gesù.

La Madonna dirà a Madre Pierina: «Una cosa sola manca, che sia riconosciuto il martedì come giorno dedicato al Signore. Dillo al Papa (Pio XII)! Voglio questa Festa per il Mio Figlio».

Domani reciteremo anche l’Atto di Consacrazione composto da Santa Teresa di Gesù Bambino al Volto Santo. Sarà un giorno tutto dedicato al Volto dì Gesù.

Domani non è il giorno della festa del Carnevale, stupidaggini!

Domani è il giorno del Volto di Gesù!

Allora chiediamo allo Spirito Santo di illuminare i nostri cuori, di darci la forza di essere qui presenti, di stringerci tutti insieme per onorare questo Santo Volto, ubbidendo all’invito, al comando della Vergine Maria e di Gesù stesso.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

Lunedì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima lettura

1Re 8,1-7.9-13 – Introdussero l’arca dell’alleanza nel Santo dei Santi e la nube riempì il tempio del Signore.

In quei giorni, Salomone convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa.
Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i levìti. Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità.
I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto. Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto.
Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura.
Ho voluto costruirti una casa eccelsa,
un luogo per la tua dimora in eterno».

Salmo responsoriale

Sal 131

Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza.

Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata,
l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.

Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo,
tu e l’arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Per amore di Davide, tuo servo,
non respingere il volto del tuo consacrato.

Canto al Vangelo

Mt 4,23

Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.

Vangelo

Mc 6,53-56 – Quanti lo toccavano venivano salvati.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

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