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L’ora della visita

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 19 novembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

L’ORA DELLA VISITA

Eccoci giunti a giovedì 19 novembre 2020, abbiamo ascoltato il Vangelo di oggi tratto dal cap. XIX, vv 41-44 di San Luca.

Gesù piange.

Gesù piange sulla città di Gerusalemme:

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Ciascuno di noi ha un tempo, ha dei tempi in cui viene visitato da Dio, dei tempi di grazia. Ciò che porta alla pace è Gesù. Questi tempi di grazia ovviamente non tornano più, perché noi non siamo nell’Eternità, siamo collocati in un tempo dove c’è un passato, un presente e un futuro. Ciò che mi viene offerto ora, non è stato offerto prima e non si sa se sarà offerto dopo. Quello che sappiamo è che questa offerta che ci viene fatta da Dio di sé, dell’incontro con Lui, oggi l’abbiamo, domani non lo sapremo, addirittura dopo non lo sapremo, e allora è importante impostare la propria giornata affinché tutto sia in funzione di questo, ora, in funzione di questa visita da parte del Signore.

Noi spesse volte diciamo:

“Ciò che non faccio adesso, lo faccio domani, lo faccio dopo”

Quante volte si sente questa espressione.

  • Come fai a sapere che dopo, che domani lo potrai fare? Come fai a sapere che l’incontro col Signore che rimandi a dopo, dopo ci sarà?

Questo momento di grazia, di incontro con Lui, che ti offre Gesù, c’è adesso, in questo istante. Alle volte sembriamo come incapaci di realtà, facciamo dei progetti che non sono reali, e usiamo il tempo come se fosse nostro. E’ come se venissimo totalmente catturati dalle piccole cose che ci capitano, come se perdessimo di vista l’orizzonte, la grandezza dell’orizzonte nel quale ogni cosa deve essere collocata. Ci lamentiamo sempre che non abbiamo tempo e poi siamo dei grandi sciupatori del tempo, usiamo veramente male il nostro tempo e non chiediamo neanche perdono al Signore, ma il Signore ci invita adesso.

Se noi non riconosciamo il tempo di Dio adesso, il kairos, poi sarà nascosto ai nostri occhi, non ci sarà più:

“Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi”

Non è una questione di cattiveria, di severità ma è una questione di logica. Se non sappiamo cogliere ciò che porta la pace, nella nostra vita si scatena la guerra.

Non dimentichiamolo mai, ciò che porta la pace è solo Dio.

Non sono le persone, non sono le creature, non sono le cose, gli animale, ma è Dio, noi siamo stati fatti a immagine e somiglianza di Dio e possiamo riposare solo in Dio.

In questi giorni siamo dentro alla Novena in preparazione al 27 novembre, quando ricorderemo l’apparizione a Rue du Bac, il dono della Medaglia Miracolosa, abbiamo sempre festeggiato per tanti anni questa bellissima festa, quando in tanti ci ritrovavamo in Santuario a ringraziare Dio del dono della Medaglia Miracolosa attraverso le mani della Vergine Maria, e ricevevamo la Medaglia Benedetta, sembra successo un secolo fa e invece è accaduto solo un anno fa. Quanti doni che Dio ci fa! Quanti doni che noi riceviamo dal Signore.

Volevo leggervi un pensiero, i desideri presso il Tabernacolo di Santa Teresa di Gesù Bambino, sentite cosa scrive:

“Quanto t’invidio, chiavetta, ogni giorno, tu che puoi aprire il carcere dell’Eucaristia, dove risiede il Dio d’amore. Ma, gran miracolo, con un solo slancio della mia fede anch’io posso aprire il Tabernacolo, e nascondermi presso il divino Re. Vorrei, consumandomi vicino a Dio, nel santuario, brillare sempre misteriosamente, come fa la lampada del tabernacolo.

Oh, gioia! Sono in me tali fiamme che posso guadagnar tutti i giorni molte anime a Gesù, infuocarle del suo amore…”

Non abbiamo mai ragionato sulla chiavetta che apre il Tabernacolo, come la trattiamo, e la lampada che arde accanto al Tabernacolo. Abbiamo bisogno di sentire queste visite di Dio come qualcosa prezioso, perché lo sono. Gesù ci visita ogni giorno nell’Eucarestia, ci chiama, ci attrae, ci supplica, ci attende per stare con noi, questo è il tempo dell’incontro, della pace. Abbiamo bisogno di stare con il Signore, di recuperare la preziosità del giorno della visita, della pace. Facciamo nostra questa grazia, della Medaglia Miracolosa, dell’Eucarestia, dell’incontro col Signore, della preghiera, di tutti i Sacramenti.

Proprio ieri una persona mi ha detto una cosa bellissima, che voglio lasciare a tutti voi, ragionavamo sul tema della riconoscenza e dei lebbrosi che vengono sanati dal Signore, e solo uno di essi torna indietro.

“Solo uno è stato capace di trasformare il bisogno in una relazione”

Il samaritano che torna guarito dalla lebbra è l’unico che ha saputo trasformare il bisogno in una relazione.

Tutti noi abbiamo tanti bisogni ma quante volte sappiamo trasformare quei bisogni in una relazione?

E quante volte invece trasformiamo le relazioni, in bisogni. Le nostre relazioni sono esaurite dai nostri bisogni. La riconoscenza è il modo per eccellenza di trasformare un bisogno in una relazione, troppo spesso è l’egoismo che muove le nostre relazioni, le nostre decisioni, le nostre scelte, i nostri atti e dopo aver soddisfatto i nostri bisogni, neanche sappiamo dire grazie, tornare indietro e dire grazie. La fede di quel lebbroso, espressa dalla riconoscenza, ha trasformato il bisogno in una relazione con Dio.

Non è un male avere dei bisogni, ma che rapporto abbiamo con questi bisogni?

Questo è il grande tema. Vi auguro di trasformare ogni giorno i vostri bisogni in occasioni di relazioni, per stare innanzitutto con Dio e poi con le persone.

E di cuore benedico tutti voi, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Giovedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

VANGELO (Lc 19,41-44)
Se avessi compreso quello che porta alla pace!

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

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