Scroll Top

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe, parte 15

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe” di sabato 15 ottobre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 12, 8-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 15 ottobre 2022.

 Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo dodicesimo del Vangelo di san Luca, versetti 8-12.

Oggi festeggiamo Santa Teresa di Gesù, vergine e Dottore della Chiesa. Per questa importante Solennità vi rimando alle mie omelie e meditazioni che trovate sul sito www.veritatemincaritate.com perché dobbiamo proseguire la nostra lettura sul testo del beato Alano dedicato alla preghiera del Salterio di Gesù e Maria. Siamo alla seconda parte ‘Racconti, Rivelazioni e Visioni’ al capitolo primo.

E veramente la divina Provvidenza, come una fondatrice innalzò sulla Angelica Salutazione e sull’Orazione del Signore, questa divina Sparta come il regno della devozione offerta a tutti: così, anche nel Salterio di Cristo e di Maria, questo Cantico ripetuto centocinquanta volte, operò cose meravigliose, portò giù e innalzò quella Sparta: e questo nello spirito previde Davide, quando esclamò: O Dio, canterò a te un Cantico nuovo, a te inneggerò nel Salterio a dieci corde (Sl.143).

Adesso vediamo:

Il metodo delle clausole per la recita del Santo Rosario.

Fino al 1569, con la bolla “Consueverunt Romani Pontifices” di San Pio V, l’Ave Maria era chiamata salutazione angelica e non riportava la seconda parte “Santa Maria…”, ma terminava con la citazione del Vangelo di Luca: “benedetto il frutto del tuo seno Gesù”. Era consuetudine aggiungere la parola Cristo dopo Gesù.

Al tempo del beato Alano, ovvero nella metà del 1400, in molti luoghi il Rosario era recitato secondo il metodo cosiddetto certosino, ovvero recitando, insieme alle 50 salutazioni angeliche, anche delle clausole: si aggiungeva ad ogni salutazione angelica una breve frase che aveva l’intenzione di fissare la meditazione sul Vangelo. Sembra che sia stato un monaco cistercense, Domenico di Prussia, a introdurre le clausole. Compose un Rosario di 50 Ave Maria e 50 clausole diverse. Questo metodo prevede quindi la recita di dieci clausole per ogni mistero, o in altri casi di una clausola per ogni mistero. Anche il Beato Alano cita questo metodo per dire il Rosario fra quelli che consiglia. Quale è il vantaggio di questo modo di pregare? Indubbiamente si evidenziano tanti particolari del Vangelo, si fissano nella memoria in modo tale che il Rosario diventa il compendio del Vangelo.

Facciamo notare che nella lettera sul S. Rosario “Rosarium Virginis Mariae” al numero 33, S. Giovanni Paolo II descrive e loda la recita col metodo delle clausole.

Siccome per la recita del Rosario con questo metodo non poteva bastare la sola memoria, ma serviva un testo che riportasse le clausole, si è diffuso maggiormente nel popolo di Dio il cosiddetto Rosario Domenicano – quello che conosciamo tutti -, ovvero senza clausole, ma composto unicamente dai 15 misteri divisi in tre gruppi da 50 Ave Maria l’uno, una decina per ogni mistero.

Cosa possiamo capire da questa sintesi sull’origine e sull’evoluzione della recita del Santo Rosario?

Quello che abbiamo già letto dal primo libro del Beato Alano: il Cielo ci ha donato questa preghiera con lo scopo di aiutarci a conoscere, meditare e quindi vivere il Vangelo. Proprio per questo riconosciamo il Vangelo nei 15 misteri che tutti recitiamo, e vi riconosciamo le sue parti più fondamentali, quelle “cristologiche”, come dice la teologia: l’Incarnazione (i misteri gaudiosi), la morte (i misteri dolorosi), la resurrezione (i misteri gloriosi).

Per comprendere meglio l’importanza della meditazione dei misteri evangelici che compongono il Rosario, affinché non la si viva come una preghiera ripetitiva e sterile, ascoltiamo la semplicità nelle parole di San Pio da Pietrelcina ad una figlia spirituale, che ci indirizza togliendoci ogni dubbio:

«L’attenzione deve essere portata, sì, al saluto che rivolgi alla Vergine, ma guardando al mistero che contempli. In tutti i misteri Lei era presente, a tutti partecipò con l’amore e il dolore».

Altri due splendidi insegnamenti possiamo cogliere dall’amore grandissimo di Padre Pio per il santo Rosario.

Chiese una volta ad una figlia spirituale: «Sai come si dice il Rosario?».

E, senza aspettare risposta, continuò: «Si fa un atto di amore, dicendo: “Gesù, ti amo con tutto il cuore”; poi un atto di dolore: “Gesù, mi pento di averti offeso”, quindi si bacia il crocifisso e si dicono il Pater, le 10 Ave Maria, per concludere con il Gloria».

Che bello questo modo di dire il Rosario secondo Padre Pio: non credo che tutti lo conoscano, così come non tutti sanno che san a Giovanni Paolo II ha lodato l’uso delle clausole. Noi siamo informatissimi sulle ultime e più strane profezie sull’universo, su tutti gli pseudo-complotti del mondo, ma non conosciamo ciò che alimenta la nostra fede perché non solletica la nostra curiosità.

Ad Enedina Mori dà anche qualche suggerimento per poter recuperare la concentrazione, dopo aver pregato a lungo:

«Tu, quando ti stanchi, ti riposi, e poi ricomincia un’altra volta».

Fonte di queste citazioni riguardo Padre Pio: “Padre Pio parla della Madonna”, di p. Marcellino Iasenzaniro

Vediamo adesso:

La Vergine Maria dona il Santo Rosario a san Domenico secondo le rivelazioni ricevute dal Beato Alano.

Il racconto che segue è tratto dal testo “Mariale”, pagg. 23 – 64. Questo testo è stato composto da don Roberto Paola con diversi estratti delle opere del Beato Alano, e alcune di queste proposte con un italiano moderno. Stiamo per leggere il riassunto del capitolo 3 di “Racconti, Rivelazioni e visioni”, che racconta l’apparizione della Vergine Maria a san Domenico e il Dono del Santo Rosario.

Nel 1212, un Sacerdote dei Canonici Regolari, Domenico di Guzman, nativo di Calagora in Spagna nel 1171, tornando da una missione in Danimarca, si fermò qualche tempo a Tolosa, in Francia. In quegli anni gli sconvolgimenti, causati da un movimento, sorto mezzo secolo prima ad Albi, non molto distante da Tolosa , erano così grandi che Papa Innocenzo III decise di indire una Crociata. San Domenico cercò di placare gli animi prima che iniziasse una guerra sanguinosa tra Cattolici, ma fu inutile: mentre si trovava poco fuori le mura di Tolosa a piangere e a pregare per le sorti della Chiesa, ecco che apparve a lui, sfolgorante di luce, la Madonna del Rosario, con il Bambino Gesù tra le braccia, vestita di una Veste rossa e di un Manto verde e seduta su un Trono. Portava Sandali da pellegrina e sembrava volesse scendere dal trono, e, tra le mani, aveva una Corona fatta da 15 Gigli (i Pater Noster) e da 150 Rose (le Ave Maria). La Madonna del Rosario era accompagnata da tre Regine, una vestita di bianco, una di rosso, e una di giallo, accompagnate ciascuna da 50 Vergini, simili nell’ornamento alle Tre Regine, tutte di aspetto maestoso e soprannaturale, e dalle vesti splendenti.

Se ricordate, abbiamo già toccato questa parte all’inizio del ciclo sul Salterio…

San Domenico era estasiato nel volto.

Riportiamo ora le parole testuali dal capitolo 3, riguardo la visione avuta dal Beato Alano, che descrive in modo simbolico lo schema del Salterio:

“Disse la Vergine Maria: a testimonianza di ciò, ecco, le tre Regine che sono con me, rappresentano la Santissima Trinità. 

La prima di esse, come vedi, che splende per l’abbigliamento bianchissimo, designa la Potenza del Padre, che manifestò nella Santissima Incarnazione del suo Figlio, nato da me. Anche queste cinquanta Vergini, ugualmente degne di venerazione per lo splendore, designano il primo Giubileo di grazia e di Gloria, la Potenza che è nel Padre e che proviene dal Padre. 

La seconda Regina rosseggiante per le vesti di porpora, indica la Sapienza del Figlio, la quale nel mondo manifestò la Redenzione nella sua Passione. Le cinquanta Vergini sue compagne, riconoscibili dall’uguale porpora, ricordano il secondo Giubileo del cinquantesimo anno di grazia e di gloria, che deriva dai meriti di Cristo sofferente.

La terza Regina rivestita di stelle rappresenta la Clemenza dello Spirito Santo, ed indica la santificazione del mondo Redento per misericordia; le cinquanta Vergini sue assistenti, scintillanti di stelle dappertutto, promettono il terzo Giubileo di grazia e di gloria, che scorre nello e dallo Spirito Santo. 

Poi devi sapere che io, come sono la Regina delle tre Regine, così anche sono la Regina dei tre Giubilei, lungo questa vita ed in Patria: senza dubbio sono la Regina della Legge Naturale, di quella Scritta, e di quella della Grazia, le quali sono eterne per la felicità dei Beati. Questo è il motivo per cui la Beatissima Trinità qua, in questo mondo, mi ha intitolato e conferito un Salterio, con il santo numero di centocinquanta, il quale nella prima cinquantina sull’Incarnazione, rifulge bianchissimo; nella seconda cinquantina sulla Passione del Figlio, rosseggia di porpora; nella terza cinquantina sulla sua Risurrezione e la gloria dei Santi, scintilla di stelle.”

Vedete che il numero centocinquanta ritorna…

In seguito, la Madonna gli disse: “Eccomi Domenico in tuo aiuto, sei stato valoroso contro i nemici della fede!”.

Allora, le tre Regine lo sollevarono e lo portarono a Maria, ed Ella lo abbracciò, lo baciò, e gli fece bere il Latte del Suo Virgineo Seno, che lo ristabilì totalmente.

Poi gli disse Maria: “Figlio carissimo, quale strada scelse Dio per redimere il mondo?”.

E lui: “Attraverso Te, Maria, Dio mandò la salvezza del mondo!”.

E Maria: “Dio scelse come inizio della Redenzione l’Ave Maria: prega il Rosario e vedrai i frutti sperati nella predicazione. Tutto quello che mi chiederai nel Rosario otterrai”.

Poi, la Madonna gli diede il Rosario tra le mani, e disse: “Dio Padre mi ha coronato Regina del Santissimo Rosario, con una Corona di 150 Gioielli: le bianchissime Gemme dell’Incarnazione, le purpuree Gemme della Passione, e le Gemme, scintillanti come le Stelle, della Resurrezione e della Gloria di Gesù. Orsù prendi il Rosario e insegnalo ovunque: Io sarò con Te. Entra coraggiosamente nella Piazza della Città, e loda e raccomanda il mio Rosario. Consiglia il Rosario e non temere: vedrai le più grandi meraviglie della potenza di Dio”.

La Madonna del Rosario, dopo aver parlato, disparve tra le stelle, e San Domenico ubbidendo al comando di Maria e confidando nelle sue promesse, entrò nella Città di Tolosa, quand’ecco le campane della Chiesa Maggiore di Tolosa risuonavano di un suono insolito e sconosciuto. Il terrore e il timore scossero l’animo di tutti, come anche il desiderio di sapere cosa stesse accadendo. 

Qui poi riprende tutto quello che abbiamo già letto e visto su quello che accadde in città e sull’importanza del Santo Rosario.

Poi ricordate il gesto della statua? La Madonna abbassa la mano e, attraverso la preghiera del Santo Rosario, termina il tempo della punizione: i cittadini si convertirono e da quel momento in avanti iniziarono la frequenza costante della preghiera del Santo Rosario.

Bene, ci fermiamo qui.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati