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Come lo ottiene la Messa – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.61

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Come lo ottiene la Messa – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.61
Lunedì 20 maggio 2024 – Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 19,25-34)

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 20 maggio 2024. Quest’oggi è la memoria della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal diciannovesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 25-34. 

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo arrivati a pagina 123.

Come lo ottiene la Messa

La Messa abbrevia, facilita e ottiene la morte di sé stessi come nessun altro rimedio ascetico.

Non dimentichiamoci mai quello che abbiamo appena letto! Ripeto: «La Messa abbrevia, facilita e ottiene la morte di sé stessi come nessun altro rimedio ascetico»; mille digiuni non valgono una Santa Messa; fare il giro del mondo a piedi, in ginocchio anzi, come atto ascetico, non vale una Santa Messa; fare le scale sante, fare non so che cosa; niente di ciò che noi facciamo come ascetico, come penitenza, vale come la Santa Messa, circa la morte di sé stessi.

Non dimentichiamo che la Messa è l’oblazione del Sacrificio del Corpo, non solo fisico ma anche mistico di Gesù Cristo. Essendo in grazia siamo membra vive del Corpo mistico di Gesù Cristo e celebrando (nel caso dei sacerdoti), commissionando o ascoltando la Messa siamo offerti in sacrificio con Lui. Ogni Messa ci pone nella condizione di sacrificati. In tanto offriamo e siamo offerti in sacrificio con Gesù Cristo, in quanto viviamo e moriamo con Lui. Con la nostra unione e incorporazione a Gesù sacrificato nella Santa Messa, realizziamo alla lettera, in noi, il Quotidie morior, muoio ogni giorno, di San Paolo. — Con la nostra unione e incorporazione a Gesù sacrificato nella Santa Messa! — Che pena che questi consolanti insegnamenti non siano conosciuti neppure da coloro che si comunicano con frequenza o che ogni giorno ascoltano la Santa Messa! — purtroppo è vero … — Quanto importerebbe loro di sapere che l’atteggiamento e il gesto di un cristiano in grazia di Dio dopo la Messa è salire e rimanere in croce! …. cioè, con le braccia tanto aperte e ampiamente estese come le braccia del nostro Gesù in croce, con il cuore tanto spoglio quanto quello del nostro Gesù in croce, con il distacco dalla terra e l’elevazione al di sopra di essa del nostro Gesù sospeso dai chiodi della sua croce, e arrossata la croce, il volto, il petto, le mani, i piedi con il suo stesso sangue e con il fuoco del più grande e migliore amore…. Se il Sacrificio eucaristico è l’atto centrale del culto e del dogma cattolico, e la chiave di volta della liturgia e della fede, altrettanto lo è della morale e dell’ascetica cattolica. Se uniti e incorporati per la grazia a G. C. in croce compiamo l’atto supremo di culto, di lode e di Fede, uniti a Lui in croce realizziamo la perfezione ascetica. Se la perfezione della legge risiede nella carità e la perfezione di questa è nel Sacrificio, sacrificandoci ogni giorno con Gesù Sacrificato realizziamo il maggiore e il miglior atto di amore verso Dio e di odio a morte verso il suo maggior nemico che è l’egoismo.

Guardate, son parole importantissime, riflessioni importantissime. Quindi, per la morte di noi stessi, non c’è modo migliore che quello della Santa Messa. «Ogni Messa ci pone nella condizione di sacrificati», noi «offriamo e siamo offerti in sacrificio con Gesù Cristo, in quanto viviamo e moriamo con Lui».  Poi, san Manuel dice che purtroppo questi insegnamenti non sono conosciuti, e quindi non sono apprezzati.

Poi, scrive: «il gesto di un cristiano in grazia di Dio dopo la Messa è salire e rimanere in croce!». “Salire e rimanere in croce!”, quindi attenzione ad andare alla Messa, mi vien da dire! O, meglio, andiamo alla Messa con questa consapevolezza e con questa volontà, sapendo che “siamo portati a salire e rimanere in croce con le braccia aperte, col cuore tanto spoglio, con il distacco dalla terra e l’elevazione sopra di essa”. Guardate, la croce è un mistero incredibile, veramente un mistero incredibile, ci insegna proprio cosa vuol dire essere cristiani.

San Manuel ripete che il Sacrificio eucaristico è l’atto centrale (vedete che lui lo chiama sempre “Sacrificio Eucaristico”, perché è così che va chiamato), è l’atto centrale del culto e del dogma cattolico; e lo è anche della morale e dell’ascetica cattolica. Quindi, in questo modo, noi «realizziamo il maggiore e il miglior atto di amore verso Dio e di odio a morte verso il suo maggior nemico che è l’egoismo». È bellissimo tutto questo, bellissimo!

Vedete, noi ci inventiamo o noi pensiamo che dobbiamo fare chissà quali cose astruse, per poter fare penitenza, per poter fare ascetica, per poterci liberare dai peccati… “Vai alla Santa Messa”, non c’è niente altro da fare; “Vivi bene la Santa Messa”; e tu, vivendo bene la Santa Messa, guarda che cosa fai!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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